giovedì, Aprile 25, 2024
spot_imgspot_img
spot_img

I PIÙ LETTI DELLA SETTIMANA

ARTICOLI CORRELATI

Tufino, Tar boccia ricorso Ferone: Esposito resta sindaco

TUFINO- Le elezioni comunali di Tufino si sono svolte regolarmente. Lo stabilisce con sentenza il Tribunale amministrativo regionale che si è espresso su ricorso presentato dal consigliere di minoranza ed ex sindaco Carlo Ferone, che nella tornata elettorale di maggio è stato candidato a primo cittadino contro l’attuale fascia tricolore Francesco Esposito e Nicola Di Mauro. La Seconda sezione del Tar Campania ha respinto il ricorso condannando Ferone alle spese di lite in favore della controparte, in tutto 2mila euro.

I FATTI- Carlo Ferone, assistito dall’avvocato Lorenzo Lentini, ha presentato ricorso per chiedere l’annullamento del verbale di proclamazione degli eletti e di altri atti, chiedendo che si ripetessero le elezioni. Secondo l’ex sindaco, che il 31 maggio guidava la lista “Progresso civico Tufino”, durante le operazioni di voto si erano verificate delle “gravi irregolarità”. Irregolarità che avrebbero riguardato la prima e la terza sezione. Nella sezione numero 1, si legge nel ricorso, “non sussiste alcuna corrispondenza tra il numero dei votanti e le schede scrutinate, emergendo dal relativo verbale un numero di votanti pari a 770 ed un numero di schede votate pari a 771, con conseguente sussistenza di una scheda in più rispetto a quelle giustificate dai dati riportati”. E ancora, sempre nella sezione 1, “emerge una non corrispondenza del numero delle schede non autenticate, in quanto, tenuto conto della sostituzione di una scheda deteriorata consegnata all’elettore R.R. con altra scheda prelevata da quelle non previamente autenticate, il numero complessivo delle schede non autenticate sarebbe dovuto risultare pari a 51 e non a 50; inoltre, uno degli scrutatori di tale sezione ha disconosciuto, con espressa annotazione nel relativo verbale, la propria firma posta a tergo di una scheda elettorale”. Infine, la presunta irregolarità nella sezione 3, cioè “una non corrispondenza tra la sommatoria delle schede votate (886) e di quelle non utilizzate (189), pari a 1055, ed il numero totale delle schede autenticate prima della votazione (1086), con uno scarto, dunque, di ben 31 schede”. Preso atto di queste anomalie, Ferone ha presentato ricorso contro il quale si sono costituiti in giudizio il sindaco Esposito e tre consiglieri.

LA DECISIONE- Il Tar rivela sin da subito che i voti contestati, circa 33, non avrebbero inficiato il risultato elettorale visto che Esposito ha vinto con 1144 voti contro i 976 di Ferone. Non esiste dunque, secondo i giudici, quella che in diritto amministrativo si chiama “prova di resistenza” perché la presunta illegittimità rimarcata nel ricorso non ha influito sui risultati e dunque non ha falsato la volontà elettorale dei cittadini. Il Tar controbatte poi alle singole contestazioni ricordando che la presunta irregolarità del verbale sezionale andava contestata con querela di falso e per quanto riguarda la legittimità delle decisioni assunte dal seggio elettorale, il giudizio- si legge nella sentenza- “non potrebbe essere condotto senza l’esame di quella documentazione di cui il ricorrente non dispone e di cui occorre ordinare l’acquisizione mediante l’esercizio dei poteri istruttori da parte del giudice anche d’ufficio”.

I giudici amministrativi dunque bocciano le motivazioni addotte nel ricorso con cui chiedeva l’annullamento del risultato elettorale. Una sentenza che dovrebbe sgombrare il campo da dubbi e sospetti che “Progresso civico” ha espresso sul voto sin da poche ore dopo la vittoria di Esposito.

Print Friendly, PDF & Email

I PIÙ POPOLARI

This site is protected by wp-copyrightpro.com