domenica, Ottobre 13, 2024
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Agenzia di Sviluppo area nolana, l’ex direttore Setaro chiede i danni ai 18 Comuni soci

L'ex direttore Alfonso Setaro
L’ex direttore Alfonso Setaro

CAMPOSANO- L’ex dirigente generale dell’agenzia di Sviluppo Alfonso Setaro presenta il conto ai Comuni del Nolano. Setaro, a capo della società consortile per azioni dal 2003 al 2011, chiede di essere ‘risarcito’ e ritocca la somma inizialmente chiesta ai soci dell’agenzia. La sua richiesta passa da 2 milioni 351 mila euro a 95mila euro che dovranno essere pagati, proporzionalmente alle azioni detenute, dai 18 Comuni che si affidano ai servizi della società con sede a Camposano. Una storia che è finita anche in Tribunale dopo il ricorso presentato dall’ex dg per vedersi riconosciuta la maxi buonuscita. A due anni dal ricorso, si cerca il componimento bonario attraverso una transazione, ma i costi di questa operazione  peseranno per la maggior parte sulle finanze di Comuni e Città metropolitana che dovrebbero accollarsi più della metà dei 95mila euro necessari a definire la lite. La proposta transattiva è appena arrivata sulle scrivanie dei diciotto sindaci, facendo balzare sulla sedia alcuni di loro: quelli che ritengono che nessuna somma debba essere riconosciuta all’ex massimo dirigente dell’Agenzia.

LA VICENDA– Alfonso Setaro, attuale dirigente del Settore Ambiente al Comune di Casoria, è stato ai massimi livelli dirigenziali dell’Agenzia di via Trivice d’Ossa a Camposano sin dal 2003. Inizialmente rivestiva il ruolo di direttore amministrativo, ma nel marzo del 2009 ha assunto il ruolo di direttore generale. Nel contratto di lavoro stipulato in quegli anni, fu pattuito che avrebbe avuto il compenso pari a quello del dirigente di più alto livello del Comune socio più grande, ovvero il segretario generale di Nola. Nel giugno del 2011, l’Agenzia ha optato per iò recesso per giusta causa mandando via Alfonso Setaro e nominando dg il dottore commercialista Giovanni Trinchese. Il rapporto tra Agenzia e Setaro però non si è concluso felicemente. Dopo il ‘licenziamento’ infatti Setaro ha chiesto all’Agenzia la corresponsione di 2 milioni 351mila euro attraverso un ricorso dinanzi il giudice del lavoro (la prossima udienza è prevista a fine ottobre). Nell’atto di citazione, il dirigente chiede l’esorbitante somma sulla base di semplici calcoli: 36mila euro gli spetterebbero per il restante compenso maturato alla data del 27 maggio 2011; 85mila euro come compenso per cumulo funzioni (direttore amministrativo e direttore generale); 174mila euro perché avrebbe percepito un compenso inferiore a quello del segretario generale di Nola Giacinto Montazzoli (la somma è la dofferenza tra i due stipendi da super dirigenti); 102mila euro per i risultati economici fatti raggiungere all’Agenzia più il 2% dei finanziamenti ottenuti quando era a capo della società consortile, ovvero 2 milioni di euro.
LA TRANSAZIONE– Setaro ha dunque citato in giudizio i Comuni, l’Agenzia e l’ex provincia di Napoli e la causa si è incardinata dinanzi il giudice del lavoro di Nola, ma dopo una serie di contatti si è arrivati ad una proposta di transazione. In base a quanto previsto dalla schema dell’accordo bonario, Setaro chiede di avere riconosciuti in tutto 95 mila euro, una parte dei quali (55 mila euro) dovrà essere corrisposta dai Comuni soci e dalla ex provincia di Napoli. Il peso della controversia tra l’ex dirigente e la società, dunque, peserebbe sui singoli enti. Ecco quanto dovrebbero pagare:
PROVINCIA DI NAPOLI: 4129, 28  euro
CAMPOSANO: 1641, 43 euro
CARBONARA:627, 15 euro
CASAMARCIANO: 1016, 76 euro
CICCIANO: 3792, 63
CIMITILE: 2118, 99
COMIZIANO: 529, 90  euro
LIVERI: 562, 11 euro
MARIGLIANELLA: 2311, 94 euro
MARIGLIANO: 9381, 24 euro
NOLA: 10.133, 82 euro
PALMA CAMPANIA: 4538, 40 euro
ROCCARAINOLA: 2222,43 euro
SAN PAOLO BEL SITO: 1044, 01 euro
SAN VITALIANO: 1723, 19 euro
SAVIANO: 4611, 49 euro
SCISCIANO: 1511, 66 euro
TUFINO: 1671, 78 euro
VISCIANO: 1431, 76 euro
Somme chieste in proporzione alla partecipazione azionaria dei singoli enti. Ma su cui alcuni dei Comuni coinvolti nella transazione stanno sollevando eccezioni. Non tutti sarebbero intenzionati a pagare all’ex direttore generale dell’Agenzia questa sorta di buonuscita.

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