NOLA – Patrimonio culturale immateriale Unesco: unificate le proposte di legge C 2947 di Paolo Russo e C 3333 di Alessandro Mazzoli. Lo ha stabilito quest’oggi il comitato ristretto della commissione cultura della Camera dei deputati, presieduta da Flavia Piccoli Nardelli. Per i Gigli di Nola, che fanno parte della rete delle grandi macchine a spalla italiane insieme con la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Varia di Palmi calabro ed i Candelieri di Sassari, oltre che per l’Opera dei Pupi, il Canto a tenore, l’Arte del violino a Cremona, la Dieta mediterranea e la Vite ad alberello di Pantelleria, si spiana la strada per ottenere gli stessi benefici che una legge specifica, la 77 del 20 febbraio 2006, riserva ai siti materiali. Una chance concreta, offerta da una convergenza politica oltre che territoriale che va da FI al PD, per quel giacimento di espressioni tradizionali e secolari inserito nella lista rappresentativa dei beni culturali immateriali istituita attraverso la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata a Parigi dalla Conferenza generale dell’UNESCO il 17 ottobre 2003 e ratificata dalla legge 27 settembre del 2007. “I vantaggi dell’approvazione della norma per la quale speriamo di poter ottenere la legislativa – spiega Paolo Russo – riguardano soprattutto l’accesso a misure di sostegno ad hoc. Ossigeno per un patrimonio che dopo aver ottenuto il riconoscimento Unesco ha bisogno di essere ulteriormente preservato e valorizzato per essere tramandato nel futuro e che non può essere in alcun modo discriminato. Un’altra sfida etica e di qualità che consentirà ai nostri territori, a quei territori, a quelle tradizioni di svettare in chiave valoriale ed in prospettiva attrattiva”.
