Incidenti domestici: bagnetto killer, in Italia troppi bambini annegati nella vasca di casa

Piccole, fatali, distrazioni. Secondo gli esperti, ogni 30 secondi, nel mondo, un bambino muore per un incidente “non intenzionale”, vale a dire non provocato o subito volontariamente. In Europa come anche in Italia, come nel resto del mondo, dopo gli incidenti stradali che sono la prima causa di morte in bambini di età compresa tra 1 e 14 anni (28% di tutte le morti) la seconda causa è l’annegamento. Il decesso avviene, in silenzio, anche in 5 centimetri d’acqua e in pochi secondi (all’incirca 10). La comunissima vasca da bagno o dei banali recipienti possono trasformarsi in pericolosissimi nemici per l’incolumità dei bambini. Quando un bambino si trova in difficoltà e sta rischiando di annegare, non sempre ha la freddezza e la capacità di chiedere aiuto. Per questo la prevenzione, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rappresenta la migliore arma di difesa in vostro possesso. Ogni volta che il bambino si trova a contatto con l’acqua, semplicemente nella vasca da bagno, non bisogna abbassare mai la guardia e non perderlo di vista un attimo. I bambini, infatti, soprattutto verso i 2-3 anni, sono molto curiosi ed intraprendenti e spesso in un attimo sfuggono al controllo di chi li sorveglia. Quando si è in bagno, non si deve lasciare mai da solo il bambino nella vasca, si devono usare gli appositi tappetini antiscivolo per evitare che il bimbo scivoli nell’acqua e una volta terminato il bagnetto, svuotare la vasca. In casa è necessario fare attenzione anche alle bacinelle per lavare i panni e ai secchi per i pavimenti: il bambino, soprattutto se ancora piccolo, affascinato ed incuriosito, potrebbe infilarvi la testa e rimanervi incastrato.

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