martedì, Aprile 16, 2024
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Tir rapinato e nascosto a Saviano, 4 arresti nel Nolano

NOLA- I carabinieri di Nola hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal gip del Tribunale di Napoli Nord – nei confronti di 4 indagati (Filippo Tomacchio, 33 anni,  Luigi Tomacchio, 53 anni,  Vincenzo Sigillo, 43 anni, e Alfonso Mauro 49 anni), ritenuti responsabili di concorso in rapina e sequestro di persona ai danni di un autotrasportatore commessa il 9 novembre 2015 ad Arpino di Casoria. I malviventi si impossessarono di un autoarticolato porta-container carico di 8364 grattugie elettriche multifunzione. La vittima della rapina, sotto minaccia armata, fu costretta a salire a bordo dell’autovettura condotta dai rapinatori e, dopo circa un’ora, fatta scendere ad Acerra. Nel comune di Saviano, invece, fu rinvenuta la motrice abbandonata e, a seguito di attività di ricerca svolta dall’Aliquota Operativa, il container carico di refurtiva nascosto in un capannone industriale in disuso. È verosimile che la banda abbia colpito quel tir poiché “informata” circa il fatto che trasportasse “piccoli elettrodomestici” (come indicato sulla bolla di trasporto), probabilmente, però non si aspettavano che i piccoli elettrodomestici fossero tutti uguali, ma soprattutto delle poco allettanti grattugie elettriche. La sorte ha continuato a giocare brutti scherzi alla banda di rapinatori, in quanto colui che si era posto alla guida del tir, nell’effettuare una svolta, è rimasto letteralmente incastrato con il tir rapinato e soltanto il successivo intervento di uno dei complici, sicuramente più avvezzo alla guida del mezzo pesante, consentiva di riprendere la marcia. Il tutto, però, veniva filmato da una telecamera di videosorveglianza installata in prossimità del luogo. La scarsa dimestichezza del conducente-rapinatore, oltre ad aver comportato spiacevoli conseguenze a lui ed ai suoi complici, ha lasciato un segno indelebile alla comunità savianese, che da quel giorno si ritrova con il caratteristico “cannoncino”, posto all’ingresso della città del Carnevale, irrimediabilmente danneggiato. I quattro banditi avevano istituito il proprio covo presso un bar di Marigliano, gestito da Filippo Tomacchio, quest’ultimo già salito alla ribalta della cronaca per l’omicidio di Enio Tatangelo (parente della nota cantante Anna Tatangelo) avvenuto il 25 luglio 2009. Lo zio Luigi, invece, ha avuto problemi con la giustizia anche oltre confine, in Grecia, dove nel 99 è stato arrestato per traffico internazionale di stupefacenti. Sigillo, già sorvegliato speciale in quanto considerato dagli inquirenti contiguo al clan Veneruso e Mauro, anch’egli in passato coinvolto in inchieste della Dda per associazione di stampo mafioso (clan Cava), sono i veri specialisti della banda essendo stati più volte arrestati per fatti analoghi. Mauro, che nella rapina si era occupato di individuare il sito di occultamento, spicca, in particolare, per le sue doti di pianificatore e organizzatore, come peraltro è emerso nell’ultima indagine, condotta dalla Compagnia di Nola, in cui è rimasto coinvolto. Infatti, negli ultimi mesi (ottobre 2015 – gennaio 2016) i carabinieri del Norm di Nola hanno indagato su un analogo episodio verificatosi il 7 settembre a Palma Campania, eseguendo 3 ordinanze di custodie cautelari in carcere, una delle quali disposta proprio nei confronti di Mauro. Anche in quella circostanza i banditi furono sfortunati, in quanto sbagliarono letteralmente obiettivo, infatti, anziché assalire un carico di tonno surgelato, rapinarono un tir che trasportava crocchette per cani, inoltre si andarono a piazzare, con il tir asportato, proprio sotto l’obiettivo di una telecamera che ne riprese l’effigie. I carabinieri di Nola, in più occasioni, hanno ottenuto positivi risultati nel contrasto al fenomeno delle rapine ai tir: poco più di un anno fa fu recuperato un intero carico di capi di abbigliamento asportato nel corso di una rapina (e fu individuato anche uno dei responsabili, arrestato a distanza di pochi giorni), venne recuperato un carico di castagne (22 tonnellate ) asportato nel corso di una rapina verificatasi a San Gennaro Vesuviano (in quel caso furono denunciate per ricettazione 2 persone, titolari del deposito in cui era stata occultata la refurtiva), a settembre scorso invece venne recuperato, dopo alcune ore dalla rapina consumatasi a Pastorano (Caserta), un tir con a bordo 30 bancali di pesce surgelato. Sono al vaglio degli investigatori altri colpi analoghi verificatisi, con modus operandi pressoché identici (assalto a tir porta-container), nell’area napoletana. 

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