TERZIGNO – I carabinieri della compagnia di Torre Annunziata hanno dato esecuzione tra Terzigno e San Giuseppe Vesuviano a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Nola, su richiesta della locale procura, nei confronti di 8 indagati, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al falso ideologico. Tra gli arrestati (sette, tutti agli arresti domiciliari) un consigliere comunale, un vigile urbano e una dipendente del municipio di Terzigno.
IL SISTEMA – Le indagini, avviate nel mese di ottobre 2015 a seguito di un semplice controllo a carico di un cittadino cinese per determinarne l’effettiva residenza, hanno poi assunto -a seguito di progressivi approfondimenti – dimensioni tuttaffatto diverse, e, dopo specifici, accurati e prolungati servizi di osservazione ed acquisizioni documentali, sono state supportate da attività tecniche d’intercettazione che sottoponevano a controllo numerose utenze d’interesse investigativo. Sono stati acquisiti gravi elementi a dimostrazione dell’esistenza di un sodalizio criminale attivo nel comune di Terzigno, organizzato al fine di rilasciare carte d’identità in favore di cittadini stranieri, previa falsa attestazione della relativa residenza ed illecito percepimento di un corrispettivo in beni o altre utilità; sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico di un appartenente al consiglio comunale, un dipendente dell’ufficio anagrafe, un ispettore della polizia municipale del comune di Terzigno nonché di cinque cittadini stranieri: sono stati identificati e sottoposti ad indagine per concorso in falso ideologico ulteriori cinque persone di nazionalità italiana per aver fornito una fittizia disponibilità alloggiativa a cittadini cinesi. funzionale al rilascio della carta d’identità. “Un quadro generale assolutamente allarmante – scrive il procuratore di Nola Paolo Mancuso in ordine alla incomprensibile ·presenza’ sul territorio di Terzigno di un numero notevolissimo di cittadini cinesi, in realtà inesistenti ai successivi controlli”. “In particolare per fare un esempio grazie all’attività dell’organizzazione criminale sono risultati residenti in soli 31 appartamenti circa 600 cittadini cinesi anche con riferimento ad immobili privi di qualunque requisito di abitabilità. Resta da chiedersi – continua Mancuso – questi cittadini cinesi esistono davvero? E le singole persone fisiche: in caso positivo. corrispondono davvero alle identità con cui sono registrate? E ora dove vivono davvero? Dove lavorano? Come è possibile per un’amministrazione comunale, far fronte alle esigenze di – ed assicurare i relativi servizi essenziali per – 600 ‘fantasmi’, mentre nei luoghi in essi dovrebbero esser presenti vi sono solo immobili abbandonati e fatiscenti? E che controlli di sicurezza e legalità sono mai possibili in un disordine del genere peraltro ·organizzato· da nostri concittadini incuranti, per mero squallido profitto personale di determinare una tale situazione? E laddove la soglia e l’efficacia di quei controlli si abbassa tanto è così difficile immaginare chi possa approfittarne?”.