venerdì, Marzo 29, 2024
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Rifiuti, la vittoria di Tufino: pignorati 5 milioni alla Presidenza del Consiglio

TUFINO (Nello Lauro Il Mattino) – Cinque milioni di euro. E’ la somma che il Comune di Tufino è riuscito a far pignorare sul conto corrente intestato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri presso la Banca d’Italia. Lo ha stabilito una sentenza esecutiva del Tar Campania che dispone il pagamento delle quote di ristoro ambientale al comune che ha ospitato due discariche ora chiuse e dove ha sede uno Stir (ex Cdr). Una battaglia a colpi di carte bollate in cui l’ente guidato dal sindaco Francesco Esposito sta cercando di evitare il default per mancanza di soldi e che da aprile non sarà più in grado di garantire alcun tipo di servizio per la città oltre a non poter più garantire lo stipendio ai 23 dipendenti (più 12 socialmente utili) che ci lavorano ogni giorno. Questi 5 milioni sarebbero la salvezza per Tufino e la base per poter far ripartire le attività di un paese senza risorse. Eppure i ristori ambientali sono stati istituiti proprio dal Governo nel 1999 per ricompensare i comuni che ospitavano Cdr (oggi Stir) per il danno subito per la presenza sul proprio territorio di impianti dal forte impatto ambientale, sociale ed economico. L’aspetto paradossale della vicenda è che il Governo ha riconosciuto il diritto del comune di Tufino a ricevere il pagamento delle quote di ristoro dal 2002 al 2005 ma ha aggiunto di non poter procedere al saldo perché sinora gli enti che hanno conferito rifiuti nello Stir non hanno pagato quanto dovuto e tra i maggiori debitori ci sarebbe il Comune di Napoli. Un problema nel problema. Governo, città metropolitana e terza maggiore città italiana debitori di un piccolo comune che non vuole morire dopo aver pagato un tributo ambientale di cui le cicatrici sono visibili e incurabili.

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