giovedì, Aprile 25, 2024
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Rapina e sevizie a sacerdote: arrestato albanese

SALERNO- I carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Salerno hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Nocera Inferiore su richiesta della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, nei confronti di Jakimi Ardit, 24enne albanese ritenuto responsabile dei reati di rapina aggravata, lesioni personali, sequestro di persona, detenzione illegale di armi comuni da sparo, nonché porto di oggetti atti ad offendereIl giovane sarebbe responsabile di una efferata rapina consumata il 19 dicembre 2015 a Fisciano ai danni di un sacerdote. Le investigazioni hanno consentito di ricostruire l’esatta dinamica dell’evento.

Alle ore 20.30 circa del 19 dicembre, il parroco della chiesa di Sant’Anna di Fisciano, uscendo dalla canonica per riavviare la caldaia del locale, si era visto spuntare davanti improvvisamente due uomini parzialmente travisati con il cappuccio di una felpa, di cui uno armato di pistola e un altro di un cacciavite di grosse dimensioni, che lo avevano spinto nuovamente all’interno della canonica. Qui, malmenandolo con calci e pugni, i due lo avevano costretto a rivelare loro dove fosse il danaro della cassa parrocchiale, che il sacerdote custodiva in una borsa, rinvenuta e asportata dai due rapinatori. Non soddisfatti del bottino, i due malfattori decidevano di imbavagliare il malcapitato con un nastro da imballaggio e, successivamente, gli coprivano il volto con un accappatoio che fissavano con la cintura ai polsi del sacerdote, immobilizzandolo e chiudendolo infine nel bagno della sacrestia. Indisturbati, quindi, facevano razzia di oggetti sacri di valore, minacciando con la pistola il parroco qualora avesse tentato di liberarsi e di chiedere aiuto. Solo dopo un paio d’ore, il sacerdote riusciva a sciogliere la stretta del bavaglio e a chiedere aiuto, che gli veniva offerto da un parrocchiano, il quale lo accompagnava al pronto soccorso dell’ospedale di Salerno, per le cure del caso.

Il successivo sopralluogo nella canonica consentiva di recuperare, abbandonata dal rapinatore dopo la rapina, la pistola usata dal pregiudicato (una cal.6,35), completa di caricatore e 5 colpi, oltre al nastro adesivo da pacchi e l’accappatoio utilizzato per immobilizzare il sacerdote.

A seguito di quanto emerso, la rapida, puntuale ed efficace attività informativa svolta dalla Stazione Carabinieri di Baronissi, congiunta al certosino lavoro di analisi contestualmente curato dai militari del Nucleo Investigativo, ha consentito di ricomporre tutti i tasselli di un mosaico che ha portato all’individuazione di Ardit quale autore principale della brutale rapina, nei confronti del quale è stata avanzata alla Procura di Nocera Inferiore la richiesta di misura cautelare, condivisa e eseguita nel pomeriggio di ieri.

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