venerdì, Marzo 29, 2024
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Per il Governo il carcere a Nola come succursale di Poggioreale

NOLA- Carcere a Nola come succursale di Poggioreale. E’ questo il quadro che sta emergendo sul piano carceri del Governo. La struttura penitenziaria che dovrà sorgere nella zona di Boscofangone dovrebbe andare a sopperire alla chiusura di Poggioreale, carcere che, come è filtrato nei giorni scorsi, sarebbe destinato alla vendita ed alla chiusura. Poggioreale, così come San Vittore e Regina Coeli, infatti, sarebbero avviati verso la soppressione e gli edifici che li ospitano, tutti palazzi storici, alla vendita ed alla destinazione turistica. La volontà di imprimere questa svolta al piano carceri è stata espressa dallo stesso ministro della Giustizia Andrea Orlando, che punta sulla delocalizzazione con costruzione dei nuovi penitenziari “di provincia”. A Nola, per esempio, dovrà essere costruito un carcere da massimo 1500 posti: praticamente la maggior parte dei detenuti di Poggioreale (oggi se ne contano circa 2mila).  Su questo progetto non mancano polemiche anche se è ancora in fase embrionale e nuovi sviluppi si conosceranno solo da metà giugno. Dubbiosi i sindacati e le associazioni che da anni operano a  Poggioreale, che non vedono di buon occhio per famiglie, avvocati e gli stessi detenuti uno spostamento “in periferia” di un carcere così importante. Ma reazioni si attendono anche a Nola. Qui all’inizio si era parlato di carcere “non di massima sicurezza” che ospitasse 900 detenuti “non pericolosi” (lo disse lo stesso sindaco Biancardi nel consiglio comunale di avvio del secondo mandato): ora spunta l’ipotesi di una struttura penitenziaria che sostituisca in tutto Poggioreale che di certo non è un carcere “minore” ed ospita detenuti con reati e grado di pericolosità diverso.

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