giovedì, Aprile 25, 2024
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Clementino minacciato da neomelodico: 3 arresti

Vincenzo Carbone
Vincenzo Carbone
Massimo Carbone
Massimo Carbone
Luigi Carbone
Luigi Carbone

CIMITILE– La Polizia di Stato ha arrestato tre persone:  il cantante neomelodico Vincenzo Carbone, detto Enzo di Palma, di 20 anni,  Massimo Carbone di 53 anni e Luigi Carbone di 26 anni, tutti di Palma Campania ritenute responsabili del reato di tentata estorsione in danno del rapper Clementino. Ai tre è stata notificata l’ordinanza agli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Nola per il reato di tentata estorsione in danno del rapper Clementino costretto, con reiterate minacce, estese anche ai suoi familiari e a componenti del suo staff, ad avviare una collaborazione artistica con un cantante neomelodico di Palma Campania, raggiunto dal provvedimento restrittivo. Una collaborazione che il rapper non ha intrapreso. Ricostruite dalla Procura della Repubblica di Nola, che ha coordinato le indagini, e dalla Squadra Mobile di Napoli, i comportamenti minacciosi e vessatori posti in essere dagli arrestati per costringere Clementino a pubblicare un brano del cantante neomelodico arrestato.

Secondo quanto emerso dalle indagini, svolte dalla Squadra Mobile di Napoli, Sezione Criminalità Organizzata, coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola, i tre,  padre e due figli, a seguito del diniego di Clementino alla richiesta di incidere un brano con Enzo Di Palma (psuedonimo di Vincenzo Carbone), hanno esercitato una serie di vessazioni e minacce gravi nei suoi confronti nonché nei confronti del padre e dello zio, suo factotum, e di alcuni componenti del suo staff per costringerlo alla collaborazione artistica con il neomelodico raggiunto dal provvedimento restrittivo. In particolare lo minacciavano a telefono affermando che lo avrebbero sequestrato in caso di  rifiuto ad ottemperare alle loro richieste. La polizia ha accertato anche un tentativo di speronamento dell’autovettura sulla quale viaggiava Clementino ed il suo staff nel novembre 2015 posto in essere dagli arrestati nel tentativo di impaurire il rapper, che doveva recarsi in un locale di Lago Patria dove era stata organizzata una serata, e costringerlo alla collaborazione artistica alla quale aveva sempre opposto un netto rifiuto. Clementino, inoltre, aveva anche subito un parziale incendio, palesemente intimidatorio, della sua autovettura. Un fatto di cui scrissero tutti i giornali e che fu denunciato dallo stesso cantante.

 

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