venerdì, Marzo 29, 2024
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Omicidio di Fortuna, presunto assassino aggredito in carcere

CAIVANO- Raimondo Caputo, 43 anni, l’uomo accusato di aver violentato e ucciso la piccola Fortuna Loffredo, di 6 anni, a Parco Verde di Caivano  il 24 giugno 2014, è stato aggredito da altri detenuti nella cella in cui si trovava. Lo si apprende dal Procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco, che precisa che Caputo “presenta i segni dell’aggressione, ma nulla di grave”. Caputo è stato quindi trasferito in cella di isolamento per motivi precauzionali per la sua incolumità. L’uomo, nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip, si era difeso dicendo: “Non ho ucciso Fortuna, non ero lì quando lei è caduta, né ho mai commesso abusi sessuali”. Intanto a Napoli il ministro Angelino Alfano ha fatto un appello: “Chi sa parli”. Noi abbiamo bisogno di parole da parte di chi sapeva e non ha voluto dirle queste parole precedentemente – ha detto Alfano rispondendo alle domande dei giornalisti – perché questo silenzio è pesato in termini di ferocia quanto quel terribile gesto che ha visto coinvolta Fortuna”. “Noi daremo il supporto delle forze dell’ordine all’inchiesta – ha aggiunto Alfano – e tutto ciò che ci sarà chiesto in termini di forze dell’ordine lo offriremo per riuscire ad accelerare i tempi di questa inchiesta”. “E’ una bestia che forse non ha neanche capito quello che ha fatto: in un altro Paese lo condannavano a morte”. Lo dice Pietro Loffredo, 40 anni, che definisce così Raimondo Caputo. Due inquiline del “palazzo degli orrori”, dove viveva la piccola Fortuna, sono indagate dalla Procura di Napoli Nord per l’ipotesi di reato di false dichiarazioni rese all’autorità giudiziaria. Fra le persone indagate – si apprende da fonti vicine all’inchiesta – vi è la donna che gli investigatori ritengono abbia raccolto la scarpa persa da Fortuna al momento della morte. (ANSA)

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