venerdì, Aprile 19, 2024
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Morto Bud Spencer, addio al gigante buono del cinema

E’ morto Bud Spencer Per tutti era il gigante buono che menava sganassoni sempre in coppia con l’amico Terence Hill. L’omone barbuto degli spaghetti western degli anni ’70, quelli che hanno conquistato generazioni di ragazzini innamorati dei due scanzonati protagonisti di Lo chiamavano TrinitĂ . Ma Carlo Pedersoli, classe 1929, per tutti Bud Spencer, morto questa sera in un ospedale romano, è stato in realtĂ  protagonista di una carriera lunga e poliedrica nella quale, accanto ai film piĂą popolari, c’è stato spazio per il thriller (diretto da Dario Argento in Quattro mosche di velluto grigio), per il cinema d’autore con Ermanno Olmi e persino per il dramma di denuncia civile con Torino nera di Carlo Lizzani. Tante esperienze, tanti successi, e anche un po’ di amarezza per non essere abbastanza considerato da quel mondo del cinema in cui era entrato un po’ per caso finendo per dedicargli la vita: “In Italia io e Terence Hill semplicemente non esistiamo – si lamentava negli ultimi anni – nonostante la grande popolaritĂ  che abbiamo anche oggi tra i bambini e i piĂą giovani. Non ci hanno mai dato un premio, non ci invitano neppure ai festival”.

Ma Carlo Pedersoli, classe 1929, per tutti Bud Spencer, morto questa sera in un ospedale romano, è stato in realtĂ  protagonista di una carriera lunga e poliedrica nella quale, accanto ai film piĂą popolari, c’è stato spazio per il thriller (diretto da Dario Argento in Quattro mosche di velluto grigio), per il cinema d’autore con Ermanno Olmi e persino per il dramma di denuncia civile con Torino nera di Carlo Lizzani. Tante esperienze, tanti successi, e anche un po’ di amarezza per non essere abbastanza considerato da quel mondo del cinema in cui era entrato un po’ per caso finendo per dedicargli la vita: “In Italia io e Terence Hill semplicemente non esistiamo – si lamentava negli ultimi anni – nonostante la grande popolaritĂ  che abbiamo anche oggi tra i bambini e i piĂą giovani. Non ci hanno mai dato un premio, non ci invitano neppure ai festival”. L’ultima apparizione in tv era stata nel 2010 con I delitti del cuoco, fiction di Canale 5. E l’anno scorso era stato festeggiato a Napoli con una medaglia e una targa per la sua lunga carriera che gli aveva consegnato il sindaco De Magistris a Palazzo San Giacomo in nome della sua cittĂ .

Insieme o separati, Bud Spencer e Terence Hill hanno scritto momenti diversi e importanti di alcune tra le stagioni piĂą felici della produzione italiana: dalla serie indimenticabile degli ‘Spaghetti western’ (un genere declinato a modo loro, fino a farne un marchio di fabbrica), all’avventura comica (altro genere in cui si sono diversamente specializzati), dal cinema di qualitĂ  (Spencer e’ stato anche un indimenticabile protagonista per Ermanno Olmi), alle produzioni internazionali di intrattenimento.

arlo Pedersoli nasce a Napoli (quartiere Santa Lucia) il 31 ottobre del 1929. Il padre è un uomo d’affari bresciano e il lavoro lo porta lontano dal Golfo quando Carlo ha appena 11 anni e tutta la famiglia si trasferisce a Roma (quartiere Parioli) nel 1940. Lasciati gli amici di scuola (tra cui Luciano de Crescenzo), il ragazzo si iscrive al liceo e a un corso di nuoto, risultando brillante in entrambi i casi, tanto che arriva all’universitĂ  (corso di chimica) ad appena 17 anni. A guerra finita, pero’, la famiglia cambia nuovamente cittĂ , i Pedersoli finiscono a Rio de Janeiro e Carlo deve abbandonare gli studi.

FarĂ  l’operaio, il bibliotecario, il segretario d’ambasciata come nelle leggende delle star americane. Tornato a Roma, può riprendere gli studi ma soprattutto l’attivitĂ  in piscina dove si segnala presto come un vero asso. Continua anche a studiare (questa volta giurisprudenza, laurea che porterĂ  a buon fine nonostante gli exploit sportivi) e viene notato dal cinema nel pieno della stagione di Hollywood sul Tevere. Grazie al fisico scultoreo, viene scritturato come comparsa in ‘Quo Vadis?’ e poi finisce sul set di ‘Annibale’ dove non incontra mai il giovane attore Mario Girotti – Terence Hill – che diverrĂ  il suo partner d’eccellenza pochi anni piĂą tardi. Tocca a Mario Monicelli affidargli il primo, vero ruolo, quello del manesco Nando in ‘Un eroe dei nostri tempi’ (1955). ChiuderĂ  col nuoto dopo i Giochi di Roma del 1960 e tornerĂ  in Sud America per una lunga parentesi lontano dai suoi interessi.

Rientrato in Italia apre una propria societĂ , sposa Maria Amato (la figlia del grande produttore Peppino Amato), mette al mondo i primi due figli, scrive canzoni ottenendo un discreto successo. Con il cinema la gavetta è lunga e Bud Spencer conquista il ruolo di protagonista nel western ‘Dio perdona io no’ soltanto nel 1967 grazie a Giuseppe Colizzi. Prima rifiutato per le richieste economiche ma poi arruolato perchĂ© risulta il solo adatto alla parte di gigantesco e minaccioso partner del protagonista, Pedersoli incontra qui di nuovo Mario Girotti.

I due decideranno, alla fine del film, di cambiare i propri nomi sui manifesti per attrarre il pubblico e Pedersoli sceglierĂ  il suo in omaggio alla birra Bud e all’adorato Spencer Tracy. Il successo del film è piĂą che lusinghiero, ma sarĂ  l’episodio successivo, ‘Lo chiamavano TrinitĂ ’ (E.B. Clucher, 1970) a consacrare il successo personale del duo. Un vero e proprio colpo di fulmine con il pubblico che si ripeterĂ , infallibile, per altre 16 volte in tutto. Il clichĂ© del personaggio e’ sempre lo stesso e Spencer lo riutilizzerĂ  anche da solo: un gigante dal cuor d’oro che mena sganassoni, sorride sempre come un bambino, ristabilisce i torti e si gode la vita. Cow boy o investigatore (la serie di Steno ‘Piedone lo sbirro’), avventuriero o buon padre di famiglia, Bud Spencer mette perfino a punto un tipo di pugno a martello che lo renderĂ  inconfondibile.

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