NOLA- Continua la battaglia per difendere i presidi di guardia medica in Campania. A distanza di poche settimane dal preannunciato tavolo nazionale previsto presso la Sisac che potrà decidere l’abolizione dell’importante servizio, i medici di continuità assistenziale aderenti all’associazione Conass sono sul piede di guerra e preannunciano altre iniziative di protesta a difesa dei posti di lavoro. Domenica scorsa a Nola, hanno incontrato il senatore del territorio Bartolomeo Pepe, del gruppo parlamentare ‘GAL – Autonomia e Libertà’ che si è impegnato a presentare una interrogazione urgente al Ministro della Salute Lorenzin per scongiurare la chiusura dei presidi e rilanciare il ruolo essenziale dei sanitari su territori tanto vasti e disagiati come quelli campani. “Resta comunque il problema delle lobby di potere economico – annuisce il senatore – che decidono cosa si debba o non si debba fare. I tagli alla sanità si fanno in quei settori più deboli della catena e la guardia medica è uno di essi”. In Italia i medici impegnati nei presidi sono sedicimila, di cui settemila precari. Moltissimi i disagi per i cittadini se si dovesse abolire la guardia notturna e festiva e prefestiva. “Quello che contestiamo al governo e al principale sindacato dei medici di famiglia (la Fimmg, ndr) – fanno sapere i medici durante l’incontro – è che si decide di punto in bianco di abolire un servizio essenziale per i cittadini senza nemmeno concordarlo con gli operatori. E’ un illecito che perseguiremo in tutte le sedi, appellandoci all’art.32 della Costituzione che sancisce il diritto alla salute del cittadino senza attenuazioni di sorta o limitazioni orarie dell’assistenza sanitaria”. Prevista nei prossimi giorni un ampia mobilitazione dei medici di guardia, con sit-in a Roma in occasione del tavolo di concertazione nazionale sulla questione.