venerdì, Aprile 19, 2024
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Scontro tra treni, almeno 27 morti: si indaga per errore umano

BARI (Ansa) Sono andati avanti per tutta la notte i lavori attorno ai resti del drammatico scontro frontale tra due treni sulla linea a binario unico tra Corato e Andria, in Puglia. Una cinquantina di vigili del fuoco, assieme agli altri soccorritori, hanno continuato a tagliare e spostare le lamiere contorte dei due convogli alla ricerca di eventuali dispersi: un lavoro, ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco di Bari Curzio, ancora lungo.

Stiamo demolendo progressivamente i pezzi delle carrozze più incidentate, poi procederemo alla rimozione dei resti. Opereremo in questa maniera, anche con l’aiuto delle unità cinofile, fino a quando non potremo escludere la presenza di altre persone”. Fino alle 7 di questa mattina, però, non sono stati recuperati né individuati altri corpi”.

Al momento, confermano fonti del Dipartimento della Protezione Civile, il bilancio ufficiale resta dunque quello della tarda serata di ieri: 27 morti accertati e 15 feriti ancora ricoverati negli ospedali pugliesi, di cui una dedina in gravi condizioni. Attorno alle 9 inizierà al Policlinico di Bari il lavoro per il riconoscimento delle salme: un’operazione molto complessa viste le condizioni di molti dei corpi recuperati.

Il procuratore facente funzioni di Trani, Francesco Giannella, costituirà oggi un pool di magistrati che coordinerà le indagini sul disastro ferroviario avvenuto ieri tra Corato ed Andria. Giannella terrà attorno alle 11, in Procura, una riunione operativa alla quale parteciperanno tutte le Forze di polizia che stanno indagando sul disastro e tutti i magistrati del suo ufficio. Durante la riunione saranno prese decisioni sulla costituzione del pool investigativo e potrebbero già essere iscritti i primi nomi nel registro degli indagati.

“Una tragedia inammissibile”, per il capo dello Stato Sergio Mattarella. “Bilancio assurdo e inaccettabile”, ha scritto il premier Matteo Renzi su Facebook, dopo essersi recato in Puglia.  La Polfer di Bari ha estratto intatta la scatola nera del treno proveniente da Bari coinvolto nella strage di Andria.

Tanti i messaggi di solidarietà dall’estero, da Papa Francesco a Vladimir Putin. La procura di Trani indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. Al momento il fascicolo è stato aperto a carico di ignoti.

Un errore umano: è questa l’ipotesi prevalente della procura di Trani – che valuta comunque tutte le ipotesi, compresa quella del guasto.
Non conosciamo il numero dei passeggeri perchè non è un aereo e non abbiamo una lista. Non siamo quindi attualmente certi sul bilancio definitivo della tragedia”, ha detto il procuratore aggiunto di Trani, Francesco Giannella, che dirige l’inchiesta sul disastro ferroviario.
“Non ci sono indagati, almeno per ora. Siamo ancora in una fase conoscitiva dell’inchiesta, ma non credo che questa fase durerà molto”. Ha spiegato Giannella.

SCONTRO A 100 ALL’ORA
– L’incidente poco dopo le 11, al chilometro 51 della linea gestita dalla società privata Ferrotramviaria. Uno dei due convogli era partito da Corato diretto ad Andria e l’altro, viceversa, proveniva da Andria e andava in direzione Corato. A bordo solitamente ci sono, oltre a pendolari e studenti, anche molti passeggeri che devono raggiungere l’aeroporto di Bari Palese. L’impatto tra i treni, che viaggiavano ad una velocità di 100-110 km all’ora, è violentissimo. I vagoni vengono letteralmente sbriciolati, pezzi di lamiere volano per decine di metri tra gli ulivi della campagna pugliese, ai lati dei binari. Uno dei treni ha soltanto due vagoni rimasti pressoché intatti; l’altro solo l’ultimo, quello di coda. Sul terreno restano morti e feriti.

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