giovedì, Aprile 25, 2024
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Nolano, emergenza roghi: interviene la Forestale, denunciati 6 contadini

CICCIANO- Decine di telefonate al 1515, il numero del Corpo forestale dello Stato. Il tono delle chiamate, sempre lo stesso: “Non riusciamo a respirare”. Cittadini chiusi in casa per la puzza di bruciato, mamme in apprensione per l’asma dei piccoli e tante piccole grandi storie di insofferenza per una abitudine dannosa e dura a morire come quella dei rogi nei terreni.

E’ stata una mattinata difficile per chi abita nelle zone limitrofe alle campagne di Cicciano, Tufino, Roccarainola, Comiziano. Dalle prime ore di oggi decine di agricoltori, ignorando il divieto di accensione, hanno appiccato le fiamme a foglie, sterpaglie, residui agricoli. Miriadi di falò di piccole e grandi dimensioni che hanno trasformato questa ampia area in un lembo di pianura padana: fumo denso come nebbia, fumo acre che punge la gola ed il naso. Dopo qualche ora, mentre la situazione diventava insostenibile, sono arrivate molte chiamate allarmate ed arrabbiate al numero di emergenza della Forestale che le ha smistate all’unico presidio del Cfs sul territorio, la stazione di Roccarainola. Gli agenti, seppure in numero ridotto, hanno impegnato l’intera mattina e raggiunto tutte le località segnalate dai cittadini toccando Cicciano, Roccarainola, Tufino e Comiziano cogliendo sul fatto contadini alle prese con l’abbruciamento di sterpaglie e non solo. In qualche caso, infatti, gli agricoltori avevano accatastato, insieme a rami e foglie, anche pezzi di plastica e bottiglie che altri incivili avevano sversato nei loro fondi. Al termine dell’attività, la Forestale di Rocca ha denunciato sei persone per violazione del divieto di accensione di roghi e sanzionato altre dieci persone. Tutti avevano disatteso il divieto imposto dal decreto dirigenziale numero 30 dello scorso 12 luglio con cui la Regione ha sancito l’assoluto divieto di incendiare residui agricoli e vegetali visto il rischio di incendi boschivi. Un divieto che in alcuni Comuni del Nolano è stato ribadito con apposita ordinanza che non permette più nemmeno le finestre orarie. Eppure la legge viene sistematicamente ignorata.

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