venerdì, Marzo 29, 2024
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Caso Fortuna: non saranno riascoltate bambine. Padre e madre parte civile

CAIVANO – Non saranno riascoltate le due bambine testimoni di accusa al processo per l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni precipitata dall’ottavo piano di un palazzo al Parco verde di Caivano il 24 giugno 2014. Lo ha deciso la quinta sezione della Corte di Assise di Napoli presieduta da Alfonso Barbarano che ha respinto la richiesta avanzata dalla difesa dell’imputato dell’omicidio, Raimondo Caputo, detto Tato’. La Corte ha comunque precisato che le bambine, le cui dichiarazioni vennero raccolte nell’ambito di un incidente probatorio, potrebbero venire riascoltate qualora emergesse tale necessità all’esito dell’istruttoria dibattimentale. La Corte ha stabilito anche che non potranno essere effettuate riprese televisive e che verrà disposto il dibattimento a porte chiuse nelle udienze in cui saranno trattati i casi di abusi sessuali su minori. I giudici hanno infine ammesso le liste di testimoni presentate dalle parti e hanno rinviato il processo al 16 novembre prossimo quando verranno interrogati come testimoni alcuni investigatori che hanno svolto le indagini. Le udienze si terranno tutti i mercoledì dopo mezzogiorno.

PADRE E MADRE PARTE CIVILE – Nell’aula della Corte d’Assise di Napoli dove è cominciato il processo per l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo erano presenti anche la madre, Imma Guardato, e il suo ex compagno, padre della bambina, Pietro Loffredo. Entrambi si sono costituiti parte civile assistiti rispettivamente dagli avvocati Gennaro Razzino e Angelo Pisani. La Guardato, parlando con i giornalisti, ha ribadito che chiede la verità su quanto accaduto sostenendo che comunque a suo avvio esiste ”un’altra verità” rispetto a quella emersa dall’inchiesta. Pietro Loffredo è invece convinto che il responsabile del delitto non sia l’imputato, Raimondo Caputo detto Titò, bensì un’altra persona non coinvolta finora nelle indagini e che a riferire tale circostanza vi sarebbero anche alcuni testimoni. Al processo, oltre a Caputo, è imputata anche la sua ex compagna, Marianna Fabozzi, che risponde però del solo reato di concorso negli abusi sessuali che il suo ex compagno Titò avrebbe compiuto su una figlia della coppia. (ANSA).

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