CICCIANO- Telefoni bollenti, incontri (quasi) clandestini e la chat whatsapp incandescente. La crisi politica a Cicciano si consuma in queste ore tra faccia a faccia e rendevouz virtuali. Dopo la revoca di due assessori (Pizza ed Ardolino) e le dimissioni di Dell’Anno da delegato a Bilancio ratificate dal sindaco Arvonio, nella ex città della pasta si è aperta la stagione delle consultazioni tra chi vuole defenestrare il primo cittadino sfiduciandolo e rimandando i ciccianesi alle urne. I numeri ci sono.
LA CRISI– A dichiarare aperta la crisi è stato lo stesso Arvonio quando sfiduciando Dell’Anno, Pizza ed Ardolino ha ammesso che la situazione politica si sarebbe complicata e non poco. Il gesto di Arvonio è arrivato dopo due mesi di febbrili incontri tra i gruppi in cui di fatto è divisa la maggioranza ormai da tempo, ed è stato l’epilogo di una serie di contrasti che hanno raggiunto il culmine sulla questione del cimitero comunale. Dopo la sfiducia ai tre, è partito il countdown per le sorti della sua amministrazione eletta nel 2013.
I NUMERI– I numeri per sfiduciare Arvonio, almeno sulla carta,ci sono. Cinque consiglieri di opposizione, un consigliere indipendente e tre della maggioranza formano il gruppo di nove necessari per mandare a casa la maggioranza. La matematica, in queste ore, dà ragione a chi vuole far sciogliere il Consiglio comunale.
GLI INCONTRI– Ed è per questo, perché si sa di avere in mano le sorti dell’amministrazione, che si moltiplicano in queste ore incontri e chat. L’ultimo, stando ai bene informati, si è svolto in un noto locale di Avella dove i nove consiglieri si sono visti per decidere la strategia per defenestrare Raffaele Arvonio. Un incontro che non è stato però risolutivo. Dei nove consiglieri, infatti, solo uno sembra ancora indeciso se apporre la propria firma sotto il documento di sfiducia da notificare.
