venerdì, Aprile 19, 2024
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Cicciano, sfiduciati attaccano Arvonio: “Padre padrone col suo cerchio magico”

CICCIANO- Un “chiarimento politico” sfociato in una sfiducia e, di fatto, in una crisi politica dagli sviluppi incerti. A Cicciano nelle scorse ore si è consumata la rottura nella maggioranza dopo che il sindaco Raffaele Arvonio ha revocato due assessori (Pizza ed Ardolino) ed accettato le dimissioni dall’incarico di delegato al Bilancio di Dell’Anno. Una decisione motivata con una lettera inviata a tutti i consiglieri nella quale il primo cittadino lamenta l’atteggiamento dei tre sfiduciati che avrebbero, a dire di Arvonio, lacerato l’equilibrio della squadra di governo. Ma Pizza, Dell’Anno ed Ardolino rifiutano il ruolo di “oppositori interni” saliti sull’Aventino della contestazione motivati da qualche obiettivo. E non ci stanno a rappresentare la “vecchia politica” che ostacola l’amministrazione del fare, come scritto da Arvonio. Anzi, attaccano la fascia tricolore definendolo un oligarca dai modi puerili ed un accentratore supportato da un “cerchio magico”. Parole di fuoco che incendiano una situazione politica a rischio implosione.

L’ANTEFATTO- Il 21 settembre Ardolino, Pizza e Dell’Anno scrivono ad Arvonio chiedendo un chiarimento politico nella maggioranza. “È palese da tempo- scrivevano- che è venuta quasi del tutto meno la necessaria condivisione delle scelte strategiche e caratterizzanti  dell’amministrazione che,  suo esordio, si era posto come obiettivo la discontinuità col passato e la ricusazione dei vecchi e devastanti  tatticismi di palazzo, appannaggio di pochi. Si ha invece la sensazione che anche nel nostro interno si sia formato un “Cerchio Magico”  che non comunica, non coinvolge, non condivide, non motiva alla coesione”.

TUTTI CONTRO TUTTI– Nella maggioranza, aggiungono, si sono formati “gruppi sparsi” che remano contro e rallentano lo sviluppo del paese. “Non è questo il modo nuovo e leale di fare politica che avevamo immaginato, che ci ha messo insieme e ci ha portato alla vittoria! Da mesi manca quella figura carismatica (capogruppo manca dal 1° gennaio 2016) in grado di amalgamare la squadra e di ricucire prontamente gli strappi che fisiologicamente si creano, probabilmente per incomprensioni e mancanza di comunicazione. Si ha l’impressione che qualcuno sia già in una personalissima campagna elettorale che mira unicamente al proprio consenso forse seguendo un copione elaborato da chi stia già tessendo una trama diversa”. Ma anche i rapporti personali sembrano logori. Arvonio, accusano i tre sfiduciati, “non risponde ma al telefono anche per settimane intere ” e con questo suo “persistente ed assordante silenzio” sembra “assecondare quel progetto e, creda, induce ad un disilluso quanto pericoloso allontanamento, deleterio per tutti”. “Per questi motivi pur senza rinnegare la nostra appartenenza e il nostro sostegno a questa amministrazione i sottoscritti si vedono costretti a prendere le distanze dall’attuale modus operandi  della sua amministrazione e si riservano di valutare gli atti amministrativi di volta in volta, condividendone solamente quelli che vanno nell’interesse preminente del paese”.

LA QUESTIONE CIMITERO–  Ma dietro questa disfida a colpi di lettere, riservate e reciproche accuse, secondo qualcuno ci sarebbe anche la netta contrapposizione sulla questione del project financing per il cimitero comunale. Un progetto naufragato sul nascere e che avrebbe contribuito ad acuire i dissapori. La proposta è stata bocciata da Pizza, Ardolino e Dell’Anno che si sono pronunciati contro in consiglio comunale asserendo, tra le altre cose: “La consapevolezza che l’attuazione di questo progetto si tradurrebbe in un odioso e ingiustificabile aggravio economico sulle spalle dei nostri concittadini, ci ha spinto a prendere questa decisione in netta controtendenza dal governo cittadino, di cui pure noi siamo parte integrante e da cui non intendiamo allontanarci. La nostra scelta è frutto di un’ attenta analisi dei costi, di una serena ed obiettiva valutazione dei pro e dei contro. E’ soprattutto la rappresentazione della volontà dei tanti nostri concittadini che hanno voluto confidarci la loro contrarietà”. Per i bene informati potrebbe essere stato questa la vicenda che ha complicato i già difficili rapporti tra le parti.

LA RISPOSTA DI ARVONIO- Il primo cittadino, dal canto suo,  non ha concesso la verifica interna e a due mesi dalla richiesta ha silurato i due assessori ed il delegato al Bilancio ribaltando l’accusa: “Siete voi- dice in sintesi con un documento riservato- che vi siete allontanati, minando il nostro equilibrio”. Ne segue la sfiducia, il rientro in giunta di Corrado e Casoria, e l’apertura della crisi politica accompagnata da dichiarazioni bollenti sul giornalelocale.

“FAI CHIAREZZA”-  Dichiarazioni cui Pizza, Ardolino e Dell’Anno rispondono per le rime: “La revoca dei mandati assessoriali e l’accettazione della remissione della delega al bilancio– dicono al giornalelocale-  sono l’atto finale e oramai scontato di un travagliato quanto oligarchico percorso tracciato dal sindaco. La delusione causata dalla chiusura totale del primo cittadino a qualsivoglia invito ad aprire al dialogo su meriti importanti, ma di dubbia linearità e trasparenza e che pure ci investivano di responsabilità, ha cristallizzato le coscienze ed ha indotto i sottoscritti a tacitare la passione, a frenare la vivacità operativa, a ricalibrare la partecipazione all’attività amministrativa. E’ riduttivo, oltrechè offensivo e privo di fondamento, il puerile tentativo di far passare per “modi obsoleti di far politica” queste scelte per noi gravi , dolorose e, tuttavia, necessarie. Nessuno dei sottoscritti aveva ed ha altre mire o altri obiettivi che non siano il rispetto per quanti ci hanno accordato fiducia e, soprattutto, gli interessi della nostra gente.  Si, la salvaguardia degli interessi della nostra comunità è stata il fulcro motivante di ogni nostra azione, di ogni nostra scelta. Il sindaco farebbe bene a preoccuparsi di fare pienamente chiarezza sui ben noti fatti, di rimuovere ogni legittimo dubbio, di ammettere che non ha giovato e non gioverà a questa cittadina il suo modo arrogante ed accentratore di gestire la cosa pubblica, noi, fedeli al nostro mandato, continueremo ad essere sentinelle della legalità e tutori del bene comune”.

 

 

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