sabato, Aprile 20, 2024
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Quanto sei onesto? Dipende da quante parolacce dici

Uno studio alquanto particolare promosso da ricercatori delle Università di Cambridge, Hong Kong, Maastricht e Stanford ha messo in luce una correlazione tra le parolacce e l’onestà. Secondo i dati raccolti, pare infatti che le persone che imprecano di più siano più oneste e genuine rispetto a chi invece si trattiene dal pronunciare profanità. Lo studio si intitola scherzosamente ‘Frankly, we do give a damn: The relationship between profanity and honesty‘, ma non si tratta di una burla. Nella prima parte della ricerca è stato chiesto a 276 partecipanti di raccontare il loro linguaggio, mettendoli nel frattempo di fronte ad alcune domande sulla loro onestà; nella seconda parte sono stati analizzati gli status di oltre 73mila utenti Facebook, utilizzando un metodo accademico per suddividere gli onesti dai bugiardi (ricerche passate hanno infatti evidenziato come i bugiardi preferiscano usare la terza persona e termini negativi a differenza di chi scrive più genuinamente). Quali profanità sono state cercate? Normali parolacce e volgarità, allusioni e riferimenti sessuali, slang offensivi e termini socialmente inappropriati. Ebbene, in entrambi le parti dello studio le persone più oneste hanno utilizzato le imprecazioni più pesanti, tendendo a usarle più come modo di esprimere le emozioni piuttosto che per ragioni anti-sociali o per insulti ad altri. I ricercatori, nelle conclusioni, scrivono come non sia ancora possibile sostenere con certezza se sia l’onestà a far dire più parolacce o che siano le parolacce a indicare un comportamento migliore, ma i risultati ottenuti suggeriscono che l’uso di profanità varie nel linguaggio sia da attribuire a persone che si esprimono in modo più genuino. Riguardo a Facebook, la tendenza degli utenti non onesti è di raccontare bugie per essere più desiderati, mentre chi scrive anche attraverso parolacce non è particolarmente interessato a promuovere la propria immagine. Lo scorso anno uno studio simile aveva evidenziato una correlazione tra le profanità linguistiche e una maggior ricchezza verbale, contrariamente a quanto si pensa – generalmente – quando si sente qualcuno pronunciare una parolaccia. (yahoo notizie)

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