Stipulare un contratto d’affitto vuol dire avere un reddito fisso mensile da un immobile. Complice la crisi, però, sono cresciuti gli inquilini che non riescono a tener fede ai pagamenti. Il danno si fa sentire sul locatore, il proprietario che affitta, visto che dovrà attivare una lunga e dispendiosa procedura di sfratto e nel frattempo continuare comunque a pagare le tasse.
Si tratta certamente di un problema di grave emergenza sociale per tante persone che non riescono ad arrivare a fine mese e a cui le istituzioni dovrebbero dedicare più attenzione, tuttavia, il danno sussiste anche dalla parte del locatore, ossia da parte di chi affitta, che dovrà comunque attivare una lunga e dispendiosa procedura di sfratto e continuare, comunque, a pagare le tasse. Dagli ultimi dati Istat, risalenti però al 2011, circa 2 ,7 milioni di case in Italia sono vuote. Perché? Ogni proprietario ha le sue ragioni, ma una delle più frequenti è la paura di concederla in affitto per timore di dover avere a che fare con un inquilino moroso.
Per ovviare a questo stato di cose molti italiani si stanno muovendo diversamente e Assicurazione.it, in collaborazione con Facile.it, ha fatto il punto della situazione, rilevando un fenomeno sempre più diffuso: quello dell’affitto assicurato. In sostanza si stipula una polizza con una compagnia assicurativa specializzata per cui, a fronte di un premio, il proprietario dell’appartamento si mette al sicuro contro eventuali morosità. Si tratta di formule che prevedono un premio variabile tra l’1,4% e il 2,5% del canone annuo e, a seconda delle clausole, possono prevedere il rimborso fino a 12 mensilità in caso di inadempienze dei pagamenti, danni o spese condominiali non versate, fino alle spese legali sostenute per lo sfratto. Ipotizzando, quindi, un canone di 500 euro al mese, si pagherà una quota tra gli 84 e 150 euro all’anno.
Una scelta che potrebbe arrivare a incidere sul mercato degli affitti in generale. Con la garanzia di non trovarsi invischiati in situazioni spiacevoli, più proprietari potrebbero decidersi a mettere sul mercato il proprio immobile. A un aumento della domanda come sempre corrisponde un abbassamento dei prezzi e di questi potrebbero beneficiare anche le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese.
Dagli ultimi dati Istat, risalenti però al 2011, circa 2,7 milioni di case in Italia sono vuote. Perché? Ogni proprietario ha le sue ragioni, ma una delle più frequenti è la paura di concederla in affitto per timore di dover avere a che fare con un inquilino moroso. (Adnkronos)