giovedì, Aprile 25, 2024
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Smantellata la banda dei cavalli di ritorno a Napoli: 47 persone arrestate

NAPOLI- Quarantatre arresti tra  Napoli, Afragola, Melito di Napoli, Grumo Nevano e Casavatore. I carabinieri hanno eseguito dall’alba di oggi  un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 43 persone  indagate a vario titolo per associazione per delinquere, furto, rapina, ricettazione, riciclaggio di veicoli a motore ed estorsione. In particolare, 19 indagati sono stati sottoposti alla custodia in carcere, 10 sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, di cui 6 con il  “braccialetto elettronico”, 14 sono stati sottoposti al divieto di dimora in Campania. Altre 4 persone, destinatarie del provvedimento cautelare, sono attivamente ricercate. Risultano indagate altre  21 persone, per le quali si é proceduto a piede libero, in quanto ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso nei reati fine dell’associazione.

 

LE INDAGINI- L’operazione è stata ribattezzata “Febbre da cavallo” come il film cult degli anni 70ncon Gigi Proietti ed Enrico Montesano. L’inchiesta, iniziata nell’aprile del 2016, ha consentito di scoprire l’esistenza di una vera e propria “holding criminale”, con base operativa a Scampia, luogo di residenza del capo dell’ organizzazione malavitosa,dove era detenuto agli arresti domiciliari per un’altra vicenda estorsiva e gestiva il business del mercato nero di tutta l’Area Nord di Napoli  e  provincia  dei  veicoli  a motore  di provenienza   delittuosa. Le investigazioni, infatti, hanno permesso di accertare che l’associazione per delinquere era finalizzata alla  commissione  seriale di furti, rapine, ricettazioni,  riciclaggi  ed estorsioni di motoveicoli, camion ed autoveicoli. È così emersa l’esistenza di una vera e propria “azienda concessionaria plurimarche” che produceva un fatturato illecito di svariate centinaia di migliaia di euro, atteso l’elevato numero di veicoli trattati dagli indagati. Sono stati accertati numerosi casi di estorsioni commesse con la tecnica del “cavallo di ritorno”; le vittime, molte delle quali indagate per favoreggiamento personale, una volta individuato il “referente” di zona, pagavano le somme di danaro richieste, pur di rientrare in possesso dei loro beni. Nel corso delle indagini i militari hanno rinvenuto circa 50 autovetture e motocicli provento di delitto (furto e/o rapina), restituendoli alle persone offese (per la maggior parte anziani, donne e giovanissimi). Complessivamente sono state accertate oltre cento episodi.

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