sabato, Aprile 20, 2024
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Dai controlli agli orari, le novità sulle visite fiscali

La riforma della Pubblica Amministrazione firmata dal ministro Marianna Madia ridisegna la geografia del lavoro nel pubblico impiego. Oltre alla lotta all’assenteismo, al superamento del precariato e alla stretta sui licenziamenti disciplinari la normativa prevede di intervenire anche sul tema delle visite fiscali, introducendo numerose novità.

L’intento è rendere la materia più ordinata, istituendo un polo unico in capo all’Inps, stabilendo fasce orarie di reperibilità e introducendo controlli ripetuti e mirati attraverso cui svolgere gli accertamenti sulle malattie dei lavoratori. Vediamo, nel dettaglio, le novità sulla visite fiscali previste nella riforma della Pa.

INPS – E’ previsto un polo unico per le visite fiscali in capo all’Inps che effettua già gli accertamenti medico-legali delle assenze per malattia del settore privato con 1.200 medici. Il polo unico quindi modificherà l’attuale meccanismo che prevede per i dipendenti pubblici il controllo da parte delle Asl.

FASCE ORARIE – Al fine di armonizzare la disciplina dei settori pubblico e privato verranno stabilite le fasce orarie di reperibilità entro le quali dovranno essere effettuati i controlli. Al momento i dipendenti privati assenti per malattia devono essere reperibili quattro ore al giorno, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, i dipendenti pubblici invece sette ore dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Una semplificazione possibile potrebbe essere di far coincidere le fasce o di non ritenerle indispensabili assicurando la costante reperibilità del lavoratore pubblico o privato in caso di malattia, salvo i casi di preventiva e comunicata necessità sanitaria o nei casi di documentata urgenza medica. L’obiettivo è quello di controlli mirati, ripetuti ed efficaci, tentando di massimizzare il ‘tasso di rendimento’ delle visite.

POTENZIAMENTO RISORSE – Restano ancora alcune incognite sulle risorse finanziarie e umane che, secondo l’Inps, dovranno essere necessariamente incrementate per potenziare i controlli sugli statali. Attualmente l’istituto dispone di circa 1.200 medici legali che potrebbero svolgere 3 visite fiscali al mattino e 3 al pomeriggio, che al momento non svolgono, e con le visite agli statali potrebbero arrivare a saturare questo potenziale. Il proposito è quindi quello di assicurare la continuità ai medici già iscritti nelle liste speciali dell’istituto ed eventualmente ampliare la platea trasferendo le professionalità dei medici delle Asl. (Adnkronos>)

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