NOLA (Nello Lauro-Il Mattino) – Terra dei fuochi, terra dei fumi, terra delle polveri sottili. La provincia di Napoli è semplicemente la terra dell’inquinamento e il Nolano ne è diventato, suo malgrado, un involontario e triste esempio. Polvica di Nola, Casamarciano e San Vitaliano sono i tre vertici di un nuovo triangolo di veleni tutto da scoprire ma che ha tutti i numeri negativi per mal figurare. È ormai raggiunto, in appena 70 giorni dall’inizio dell’anno, a San Vitaliano il limite di 35 sforamenti annuali di polveri sottili consentito dalla legge: numeri come quelli delle nazioni più inquinate al mondo come il Pakistan, l’Afghanistan e il Bahrain. Una cappa di fumo che si miscela alle polveri delle cave presenti a Casamarciano e Polvica. Dopo le proteste di Comune, associazioni e cittadini di Casamarciano, Visciano e Tufino, tre piccoli comuni del Nolano attanagliati da diverse problematiche ambientali per la presenza, in poche centinaia di metri, di uno Stir, di una cava e di due discariche non bonificate, la Regione Campania ha imposto alla società titolare della cava di installare una centralina di rilevazione di polveri sottili nell’area in cui effettua l’attività estrattiva. I dati monitorati dovranno essere trasmessi a Regione, Arpac ed ai Comuni ogni 3 mesi. «È una risposta importante alle nostre preoccupazioni – dice il sindaco di Casamarciano e neo presidente dell’Ato 3 Rifiuti Andrea Manzi-. Avere dati certificati e un monitoraggio costante sono punti di partenza fondamentali per rendere efficace la nostra battaglia in difesa della salute pubblica». Se Casamarciano piange, Polvica non ride. Tremila anime, amministrata da 5 comuni (Nola, Roccarainola, Marigliano, Acerra e San Felice a Cancello), è sede di 8 cave, un depuratore che funziona a singhiozzo, la rete dei Regi Lagni, ormai cloache a cielo aperto, un deposito di ecoballe ferme da undici anni e una discarica abusiva in attesa decennale di bonifica. Qui sono in aumento patologie respiratorie: l’associazione Isde Medici per l’Ambiente della Provincia di Napoli ha comunicato i risultati degli esami spirometrici effettuati sabato in piazza San Vincenzo Ferreri a Polvica di Nola. All’esame di funzionalità respiratoria si sono presentati in 50: il 14% del campione visitato è affetto da broncopneumopatia cronica ostruttiva e da patologia cronica restrittiva. «Le polveri sottili – affermano i medici – in queste persone causano aumento degli episodi bronchitici acuti nel tempo e tendono a cronicizzare queste patologie, con effetti a lungo termine deleteri ed invalidanti. Speriamo che l’Asl Na3 Sud possa intervenire in tempi brevi e condurre campagne di screening approfonditi per la popolazione, e al contempo si pretenda il rispetto delle norme che regolano le attività estrattive calcaree per mitigare l’impatto sulla salute delle polveri sospese. Con esami granulometrici è possibile, inoltre, stabilire quanto carbonato di calcio è presente sulle particelle di polveri sottili sospese nell’aria e ridurre così l’impatto di tali attività con prescrizioni più severe. Troppe persone concludono – hanno perduto la battaglia della vita. È il momento di agire». E nei prossimi giorni il primo significativo passo: 500 alunni delle scuole invieranno una lettera e relativi disegni sulla questione Polvica al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.