CICCIANO-ROCCARAINOLA (Nello Lauro- Il Mattino)- L’unica cosa certa è che è inquinato. Il Nolano, ormai ex polmone verde, è di nuovo al centro dell’attenzione. Da vertice del triangolo della morte, a raggio del cerchio della terra dei fumi per i dati stellari delle polveri sottili, ora è finito nell’ennesima interrogazione parlamentare. A presentarla il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio del Movimento Cinque Stelle che ha “interrogato” il presidente del Consiglio ed i ministri dell’Interno, della Salute e dell’Ambiente su alcuni dati, relativi proprio all’area nolana, emersi dallo studio di monitoraggio Miapi (monitoraggio e individuazione delle aree potenzialmente inquinate finanziato con 10 milioni di euro e che ora rischia lo stop) che è consistito in attività di telerilevamento dei parametri geofisici nella provincia di Napoli. Dall’attività sono emersi – scrive nell’interrogazione l’onorevole Di Maio – “numerose aree inquinate nei comuni di Cicciano e Roccarainola precedentemente non note e siti potenzialmente contaminati”. “Le mappe Miapi i) hanno riscontrato inquietanti variazioni magnetiche e radiometriche in località “Vasca di Fellino” nel comune di Cicciano e nelle località “Difesa di Polvica”, “Santa Maria del Pianto” e “Boscariello” nel comune di Roccarainola, lasciando ipotizzare la presenza nel suolo o nel sottosuolo, nelle acque superficiali o in quelle sotterranee, di sostanze contaminanti in altissime concentrazioni, tali da determinare un pericolo per la salute pubblica, per l’ambiente naturale e quello costruito”. Una interrogazione che ha fatto sobbalzare i sindaci Raffaele De Simone (Roccarainola) e Raffaele Arvonio (Cicciano), il comitato spontaneo “Respiriamo Pulito” presieduto da Gennaro Allocca e la sezione dell’Isde Medici per l’Ambiente di Nola-Acerra guidata da Gennaro Esposito che hanno chiesto con lettere ed esposti all’esponente dei Cinque Stelle “di riferire in merito al pericolo per la salute pubblica, auspicando un incontro sul tema, in presenza dei primi cittadini interessati ai dati, alcuni dei quali secretati, e attività di indagine ambientale, per poter tutelare la salute pubblica, in collaborazione con le associazioni ambientaliste anche perché i cittadini sono ancora più preoccupati e spaventati”. Una risposta che è arrivata nei giorni scorsi in cui Di Maio ha ribadito la preoccupazione per la “mia martoriata terra” e che aspetta comunicazioni dal ministero “per fare chiarezza su una vicenda gravissima che incide sulla vita di migliaia di persone, sulla conservazione del paesaggio e sulla biodiversità e sulla quale non è stata fatta fino ad ora la necessaria luce”. “Vogliamo conoscere la verità a tutti i costi – tuona Gennaro Allocca di “Respiriamo Pulito” – se dobbiamo morire, dobbiamo sapere di cosa moriamo”. Allarme, preoccupazione, paura, lettere, esposti. Tra tante carte l’unica certezza: il Nolano è malato.