martedì, Ottobre 8, 2024
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Meningite a Marzano, studenti disertano le lezioni per timore contagio

MARZANO DI NOLA- Si è risvegliata nella Settimana Santa. Ha scelto inconsapevolmente questi giorni di preghiera e riflessione sulla resurrezione di Cristo, Michela F., per donare una gioia alla famiglia ed a quanti dal 5 aprile attendono con preoccupazione notizie sulle sue condizioni. La studentessa ventunenne di Marzano di Nola si è risvegliata dal coma, i primi gesti dopo il lungo sonno indotto dai medicinali che l’hanno protetta dall’estendersi della meningite che l’ha colpita li ha rivolti alla mamma che da giorni non si stacca dal suo capezzale nel reparto Terapia intensiva dell’ospedale Cotugno di Napoli. Ha aperto gli occhi,  socchiusi nel sonno profondo del coma farmacologico, e ha fatto segno di avere riconosciuto la madre. Di lì a poco i medici hanno deciso di estubarla e farla respirare autonomamente dopo quasi una settimana di ventilazione assistita. Si sono così realizzati i migliori auspici dei tanti che a Marzano in questi giorni hanno pregato per Michela, la diligente studentessa del campus di Fisciano appassionata di arte e dei grandi pittori che ha scelto l’indirizzo in beni culturali per inseguire le sue passioni. Tra i più rallegrati per le importanti novità c’è il sindaco Trifone Greco che è stato più volte in ospedale per sincerarsi delle condizioni della ragazza che resta comunque in prognosi riservata: “Speravamo nell’evolversi positivo delle condizioni di Michela e siamo felici che le nostre aspettative siano state premiate. Ora non resta che attendere l’evolversi della situazione, ma il peggio sembra passato”. Michela F. è ricoverata all’ospedale Cotugno di Napoli dal cinque aprile scorso dopo un breve ricovero all’ospedale “Santa Maria della Pietà” di Nola. Qui è arrivata in gravi condizioni con i chiari sintomi di una meningite. Le analisi nel più grande nosocomio del Sud specializzato in malattie infettive hanno confermato che la giovane è stata contagiata da meningite da meningococco di tipo B, molto pericolosa. In coma dalla sera del cinque aprile, si è risvegliata dopo cinque giorni di grande ansia e preoccupazione. La sua malattia ha messo in moto quattro aziende sanitarie, con interventi secondo protocollo non solo nel suo paese, ma anche nel campus dell’università di Fisciano e nella vicina San Paolo Bel Sito. A Marzano, dove da giorni si rivolgono preghiere nella parrocchia del paese per la guarigione della ventunenne, l’allarme dei primi giorni è archiviato. Svolta ogni attività di profilassi richiesta dall’azienda sanitaria di Avellino, si è tornati alla normalità. Unico sgradevole episodio si è registrato in una scuola del Nolano frequentata da un congiunto di Michela: qui, alcuni alunni hanno deciso di disertare le lezioni per un ingiustificato timore di contagio. Un allarme inutile e senza prove che non ha però rovinato l’entusiasmo per il risveglio di Miky.

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