Piove cenere sul Nolano. E cenere piove anche sul Baianese e fino ad Avellino oltre che su buona parte della provincia di Napoli vicina al Vesuvio. Il vulcano brucia da ore e mentre si cerca di spegnere le fiamme, la cenere, quasi a riprodurre lo scenario nefasto di una eruzione, cade sui paesi. I due vasti fronti di fuoco aperti sul Vesuvio e sulle colline tra Montoro e Mercato San Severino hanno creato una fitta nube di fumo che ha oscurato il cielo in provincia di Avellino, rendendo l’aria densa di odore di bruciato. Materiale di combustione cade anche lungo il tratto autostradale della A16 tra le uscite di Pomigliano d’Arco e Avellino Ovest e lungo il raccordo autostradale Avellino-Salerno.
Stop a tutti gli eventi programmati all’aperto, porte e finestre chiuse per tutte le abitazioni del territorio comunale e l’evacuazione di case e negozi ricadenti in un raggio di 200 metri dall’incendio in corso sul versante del Vesuvio. Sono alcune delle misure emergenziali previste dall’ordinanza firmata da Francesco Ranieri, sindaco di Terzigno. comune dell’area vesuviana tra quelli maggiormente coinvolti dall’enorme incendio che sta interessando il Vesuvio. Il provvedimento è stato preso, si legge nell’ordinanza, considerato che “l’incendio ha creato un’imponente nuvola di fumo con caduta di fuliggini, ceneri e ulteriori residui di combustione, nonché la produzione di grosse quantità di monossido di carbonio disperse in area”. Fino a conclusione dell’emergenza, il sindaco ha disposto l’interdizione all’accesso di tutta la viabilità comunale, vicinale e privata a monte di via Zabatta, ad eccezione dei mezzi di polizia, forze dell’ordine, vigili del fuoco e di pronto soccorso. Ai cittadini residenti dell’intero territorio di Terzigno viene ordinato di mantenere la chiusura di porte e finestre delle abitazioni “al fine di prevenire un possibile passaggio di fumo”