BRUSCIANO (Nello Lauro – Il Mattino) – Lo chiamano “Vallanzasca” per la somiglianza col bel Renè, rapinatore degli anni Settanta e Ottanta, diventato un mito immortalato da film e serie tv. E come lui, ma in maniera decisamente ridotta, ha precedenti per reati contro il patrimonio. Tommaso Di Maio, 48 anni, professione operaio sulla carta, è stato ferito a colpi di pistola nella tardissima serata di sabato in via Padula nei pressi della sua abitazione. Una moto con due persone in sella è arrivata a tutta velocità e il passeggero ha esploso in rapida successione 4 colpi di pistola all’indirizzo di Di Maio, tutti verso le gambe: chiara l’intenzione di non uccidere, altrettanto chiaro il messaggio di intimidazione per l’uomo che gravita, secondo gli inquirenti, nell’universo criminale del clan Rega, sodalizio criminale che secondo l’ultima relazione della Direzione Investigativa Antimafia è egemone nel territorio tra Brusciano e la confinante Castello di Cisterna. Poco dopo il sanguinoso raid, i due centauri sono spariti tra i dedali delle strade di Brusciano e, aiutati anche dal buio della notte, hanno fatto perdere le proprie tracce. “Vallanzasca” è stato subito trasportato all’ospedale “Santa Maria la Pietà” di Nola dove i medici gli hanno medicato la ferita di striscio alla gamba e lo hanno dimesso poche ore dopo. Sul posto, avvisati da una telefonata giunta al 112, i carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, agli ordini del capitano Tommaso Angelone, che hanno avviato da subito le indagini per cercare di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e il movente dell’agguato criminale: quattro i colpi esplosi, tre le ogive ritrovate sull’asfalto. Gli uomini della Benemerita stanno ascoltando in queste ultime ore le testimonianze dei passanti e stanno cercando di risalire ai volti e ai nomi della coppia di sicari attraverso le telecamere presenti in via Padula e non solo. Lo stesso Vallanzasca potrebbe dare utili indicazioni ai carabinieri per cercare di identificare i motociclisti che gli hanno sparato. Le attenzioni degli investigatori dell’Arma sono indirizzati soprattutto sulla vita criminale di Tommaso Di Maio, scarcerato nel 2013 dal carcere di Bellizzi Irpino quando fu arrestato dai militari della compagnia di Baiano per il possesso di una pistola. L’episodio di via Padula potrebbe inquadrarsi in quella che sembra a tutti gli effetti una faida, una lotta intestina senza esclusioni di colpi che sta seminando paura e sangue nella cittadina. Una faida che vede sul campo il clan capeggiato dal boss Tommaso Rega e gli scissionisti della cosca che si danno battaglia per il dominio del territorio e degli affari illeciti tra Brusciano e Castello di Cisterna. Il ferimento di Di Maio è il proseguimento di una guerra che agli inizi dell’anno ha già fatto registrare tre feriti in due mesi alla stazione della Circum De Ruggiero, in piazza XI Settembre e in via De Curtis. Episodi culminati con il doppio arresto degli autori di uno dei tre raid. Ora la scorreria notturna in via Padula: la guerra è ricominciata.

Brusciano, faida di camorra: gambizzato Tommaso “Vallanzasca”
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