SPERONE (Bianca Bianco- Il Mattino)- Il caso del cavalcavia numero 22 finisce in prefettura. L’ufficio territoriale del Governo ha convocato una riunione per discutere della vicenda che tiene banco dallo scorso 5 giugno; il prefetto Maria Tirone ha invitato intorno allo stesso tavolo di confronto il sindaco del Comune di Sperone Marco Alaia, il dirigente della polizia stradale di Avellino Renato Alfano, il presidente di Confindustria di Avellino Giacinto Maioli e iul dirigente della società Autostrade per l’Italia responsabile della direzione del sesto Tronco- Cassino. L’incontro è fissato per martedì 12 settembre presso il palazzo della Prefettura irpina e avrà ad oggetto la chiusura del cavalcavia numero 22 e del numero 20 che tanti disagi sta creando agli imprenditori della zona industriale di Sperone. Il sindaco Alaia ha chiesto che l’invito venga esteso anche ai contadini. A sollecitare l’intervento del prefetto sono stati i deputati del partito democratico Massimiliano Manfredi ed Assunta Tartaglione. I parlamentari hanno inviato una missiva al massimo rappresentante del governo sul territorio per chiedere un interessamento su una situazione che, giorno dopo giorno, rischia di diventare esplosiva per i contadini e le imprese da tre mesi isolati a causa del sequestro del ponte autostradale. “Oltre alle questioni di ordine economico- ha dichiarato Manfredi- la chiusura dei cavalcavia sta determinando delle serie problematiche inerenti l’ordine pubblico”. Nel solo mese di agosto si sono verificati tre episodi che hanno messo in luce i problemi legati alla chiusura del cavalcavia numero 22. L’11 agosto un toro scappato da un vicino mattatoio ha seminato il panico sino a notte fonda e i mezzi di recupero dell’animale non hanno potuto valicare il ponte della A16 per riportarlo al macello. Una serata ad alta tensione cui poi è seguito, il 22 agosto, l’incendio in una cava che si trova a ridosso dell’area industriale. In quel caso furono i vigili del fuoco a trovarsi il passo sbarrato dai blocchi di cemento che impediscono il passaggio dei mezzi sul cavalcavia e furono mezzi di ditte private a rimuoverli per consentire il passaggio. Nei giorni scorsi, infine, un trattore guidato da un contadino che non ha riportato ferite si è ribaltato mentre procedeva per una stradina sterrata per raggiungere un fondo. I jersey che sbarrano il passo ad auto, camion e trattori rischiano di diventare un ostacolo pesante in caso di incidenti o calamità, ed è anche di questo che si discuterà nella riunione di martedì prossimo, oltre ai disagi per le aziende ed i proprietari terrieri della zona. Per questi ultimi, in particolare, la situazione è sempre più difficile. “Finora- dichiara un rappresentante dei 98 agricoltori che dal 5 giugno non possono raggiungere i loro fondi coi trattori- siamo riusciti ad aggirare la chiusura attraverso una strada interna, ma ora non è più possibile ed i raccolti andranno irrimediabilmente persi”. Un caso che sta facendo mobilitare politica ed istituzione sebbene non sembrino all’orizzonte soluzioni rapide. La Procura di Avellino ha ordinato la chiusura dei cavalcavia 20 e 22 sulla base di una perizia che ha certificato lo stato pessimo delle due strutture. Per evitare il rischio crollo i due ponti sono stati interdetti al traffico, mentre due dirigenti di Autostrade sono stati iscritti sul registro degli indagati per omessa manutenzione e controllo. La società autostradale ha chiesto, con diverse istanze, la riapertura del ponte numero 22 in località Campo di Pietra anche parziale per consentire almeno il transito di mezzi leggeri e camion non pesanti, ma ogni richiesta è stata rigettata. La strada che si sopraeleva sulla A16 resta chiusa.