martedì, Aprile 23, 2024
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Cavalcavia 22 dissequestrato, ossigeno per contadini e imprese

SPERONE (Nello Lauro- Il Mattino) La fumata bianca c’è stata. A 128 giorni dalla chiusura, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino Antonio Sicuranza ha ordinato il dissequestro del cavalcavia numero 22 dell’autostrada A16 Napoli- Canosa per consentire l’esecuzione delle opere di consolidamento. Una svolta attesa e finalmente arrivata a dare ossigeno a contadini, imprenditori e famiglie che da 4 mesi vivono isolati e con l’angoscia di perdere i raccolti e di dover bloccare la produzione. Un inferno, quello vissuto in queste settimane dai lavoratori della località “Campo di Pietra”, ma dopo 17 settimane si è pronti a “rivedere le stelle”. La svolta c’è stata nei giorni scorsi quando i legali di “Autostrade per l’Italia” hanno presentato in Procura una nuova istanza di dissequestro con una proposta di intervento tecnico che prevede il potenziamento del manufatto con fibre di carbonio corredandola però di un ulteriore parere che conferma l’efficienza statica del cavalcavia numero 22. In poche ore, il giudice ha accolto l’istanza e ordinato il dissequestro per consentire l’inizio dei lavori che dovrebbero durare dalle tre alle quattro settimane. Nel frattempo resterà il divieto di transito per i veicoli, mentre una volta terminati i lavori sarà disposta una nuova perizia dalla Procura. Entusiasta il sindaco di Sperone Marco Alaia: “Una decisione che conferma come la sinergia tra le istituzioni produca buoni frutti. Un grazie va al prefetto per la sensibilità che ha mostrato verso la comunità di Sperone”. Alaia ha vissuto giorni complicati soprattutto dopo l’occupazione dell’aula consiliare da parte del Comitato cavalcavia 20-22, di cui fa parte anche la minoranza, che domenica scorsa ha pure bloccato simbolicamente il casello di Baiano. Il gruppo di manifestanti, che resterà nella sala consiliare fino a quando non inizieranno i lavori, ha ribadito di avere in ogni caso “incaricato tecnici e conoscitori delle aree rurali di individuare possibili strade alternative al cavalcavia. L’inizio dei lavori e il dissequestro- hanno affermato- rappresentano la vittoria della responsabilità”. Una vittoria festeggiata dai contadini, circa cento, che hanno ancora i terreni isolati, dalle due famiglie che abitano al di là del ponte e dall’azienda Euronut spa che, a causa della chiusura del viadotto, rischia di mandare in cassa integrazione i suoi 25 dipendenti: “Siamo soddisfatti- afferma l’amministratore delegato Domenico Manganelli- per questa svolta che attendevamo da tempo, sebbene arrivi dopo che la nostra azienda ha pagato un caro prezzo in termini di risorse economiche perdute ed energie spese per una vicenda che ci ha visto come protagonisti nostro malgrado. Ora attendiamo i lavori e speriamo che si tenga conto, nella loro esecuzione, delle strette esigenze produttive di chi si trova al di là del cavalcavia. Un ringraziamento va a chi, a diverso titolo, si è speso per la tutela delle imprese e degli agricoltori di Sperone”. Tra questi anche alcuni deputati che hanno fatto finire la questione del ponte 22 in Parlamento. Massimiliano Manfredi, che con Assunta Tartaglione ha prodotto alcune interrogazioni, commenta: “Bisogna ringraziare l’autorità giudiziaria, il prefetto di Avellino ed il ministro Delrio che si è molto interessato. Tutto il lavoro progettuale messo in campo in questi mesi ha dato l’esito sperato e dimostra che la collaborazione tra istituzioni e tecnici di eccellenza era l’unico strumento per risolvere un problema che rischiava di mettere in ginocchio un intero territorio”. “Il dissequestro del viadotto- dichiara il deputato e vicepresidente di Scelta Civica Angelo Antonio D’Agostino- è un’ottima notizia alla quale ci aspettiamo segua immediatamente la sua messa in sicurezza. Faccio appello ai vertici di Autostrade per l’Italia affinché proceda speditamente nell’affidamento dei lavori”.

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