QUINDICI (Bianca Bianco- Il Mattino)- “La tua storia è la nostra forza”. Una frase semplice scritta a pennarello da un alunno della scuola Media “Ugo Foscolo” di Taurano. Un pensiero rivolto a Nunziante Scibelli, alla sua vicenda, raccontata ieri mattina agli alunni delle classi dell’istituto dai ragazzi di “Libera” nel corso della manifestazione in ricordo della prima vittima innocente di camorra del Vallo di Lauro. Nunziante fu ammazzato il 31 ottobre del 1991 in contrada Ima, piccola frazione tra Quindici e Lauro, trucidato mentre era in auto con la moglie incinta di sette mesi da un commando di fuoco del clan Graziano pronto ad esplodere la furia cieca della faida contro i Cava. Questione di attimi, destini beffardi che si incrociano: oggi di lui resta il ricordo cristallizzato dalla bella foto che lo ritrae nel giorno delle nozze, una lapide che lo commemora là dove fu ucciso e la memoria che i ragazzi di Libera cercano di far sopravvivere oltre l’oblio. Ventisei anni dopo, anche ieri il coordinamento provinciale dell’associazione di don Luigi Ciotti ha tenuto acceso il ricordo di Scibelli raccontandone la vita di ragazzo normale che a 26 anni aspettava solo un lavoro stabile e di diventare padre. Una vicenda che ha colpito molto i piccoli alunni di Taurano, alcuni dei quali conoscevano la storia del loro compaesano caduto sotto i colpi della camorra, e sono stati proprio loro che alla fine della cerimonia hanno deciso di creare un cartellone di pensieri che sarà poi affiancato alla lapide di Ima. “Un momento emozionante e che ci ha stupiti- dichiara Emilia Noviello, referente di Libera Avellino che ha coordinato la giornata-. E’ stato bellissimo leggere le frasi dei ragazzi, la loro profondità e spontaneità. Abbiamo compreso che portare gli studenti dinanzi alla lapide di Nunziante è stata la scelta azzeccata per commemorarlo”. Mancava, a contrada Ima, Francesca, la moglie di Nunziante che da tempo ha lasciato il Vallo per rifarsi una vita altrove ma che non ha mancato di farsi sentire con un messaggio su Facebook. Troppo dolore porta con sé ancora l’esistenza spezzata di Nunzio, e tante riflessioni su quello che è ancora oggi il Vallo di Lauro, in cui la faida da tempo non semina più morte ma la potenza della malavita è ancora esplosiva. Il giorno prima della commemorazione, a Pago, pochi chilometri da contrada Ima, il prefetto ha insediato la Commissione che potrebbe decidere lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni: “Queste- commenta Emilia Noviello- sono zone abbandonate, complesse, terre di mezzo in cui la camorra la fa ancora da padrona. In questi mesi si sono registrati segnali inquietanti, la guardia deve rimanere alta ma soprattutto la questione Vallo di Lauro deve diventare di interesse provinciale e non solo locale”. Dopo gli arresti, le intimidazioni, le bombe fatte esplodere sotto le abitazioni di servitori dello Stato e le ombre della criminalità organizzata, Libera vuole che la voce di questa periferia d’Irpinia sia finalmente ascoltata.