sabato, Aprile 20, 2024
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Beni confiscati, la Corte dei Conti indaga su 19 comuni del Napoletano

La Procura della Corte dei Conti della Campania ha aperto un’inchiesta sulla gestione da parte della ‘Citta’ Metropolitana’ di Napoli dei beni confiscati alla camorra. Diciannove i comuni finiti nel mirino dei pm contabili che hanno delegato la Guardia di Finanza ad acquisire documenti e informazioni sugli immobili che non sono utilizzati. I magistrati sostengono che molti dei beni acquisiti dal consorzio ‘Sole’, deputato alla loro gestione, siano inutilizzabili perche’ malridotti. In un caso, addirittura, si tratta di ruderi eppure sono stati inseriti nel patrimonio immobiliare del consorzio. La Guardia di Finanza ha gia’ acquisito i primi documenti per cercare di comprendere se ci siano stati o meno i controlli da parte dei dirigenti del consorzio. In pratica, il consorzio ‘Sole’ prende possesso dei beni che sono stati acquisiti dai Comuni che aderiscono all’associazione ma su quei beni non ci sarebbero valutazioni, neanche sullo stato ‘di salute’. Per questo sono in corso accertamenti per cercare di comprendere quanti e quali beni sono a disposizione di ‘Citta’ Metropolitana’ ma non sono utilizzati e generano costi, e quindi danni contabili. Secondo il “Corriere del Mezzogiorno” sono questi i comuni nel mirino della Finanza: Afragola, Arzano, Boscotrecase, Casalnuovo, Castellammare di Stabia, Ercolano, Marano, Melito, Nola, Portici, Pollena Trocchia, Pomigliano d’Arco, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, Sant’Antimo, Saviano, Torre del Greco e Villaricca.

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