giovedì, Marzo 28, 2024
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Malore in carcere per ex boss dei Casalesi Setola

Problemi di salute per il boss dei Casalesi Giuseppe Setola, detenuto al carcere di massima sicurezza di Tolmezzo (Udine), che secondo quanto riferito dal suo avvocato Paolo Di Furia, sarebbe stato ricoverato in ospedale. Setola da tempo lamentava problemi di salute, ma non connessi a quelli noti all’occhio, per i quali  finito sotto processo con l’oculista di Pavia Aldo Fronterrè. Del precario stato di salute dell’ex capo dell’ala stragista del clan, condannato a vari ergastoli per numerosi omicidi, tra cui la strage dei ghanesi a Castel Volturno, si è saputo ieri nel processo in corso nel Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dov’è imputato il fratello di Setola per intestazione fittizia di beni. Ovviamente non è stato reso noto l’ospedale in cui è attualmente curato. Di certo si tratta di una situazione delicata, visto che nel processo in cui Setola è imputato con Fronterrè, la Dda ipotizza che l’oculista avrebbe presentato tra la fine 2006 e l’inizio del 2007 false attestazioni mediche.

Fronterrè diagnosticò al boss una malattia all’occhio destro, un foro maculare, di cui Setola non avrebbe mai sofferto, mentre invece il camorrista soffriva effettivamente di disturbi all’occhio sinistro per un trauma subito in gioventù. La consulenza medica, è emerso, convinse la Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere a concedere a Setola, il 18 gennaio 2008, gli arresti domiciliari in un’abitazione nei pressi della clinica Maugeri di Pavia, dove lavorava Fronterrè e dove il killer si sarebbe dovuto curare; il 18 aprile dello stesso anno, però, Setola evase dalla clinica dando inizio alla stagione del terrore nel Casertano con 18 morti. Lo stesso pm Alessandro Milita, nel corso della requisitoria iniziata il 29 gennaio scorso (terminerà ad aprile), oltre a usare parole durissime contro Fronterrè (“è mostruoso – disse – quello che l’oculista ha fatto per Setola, ndr), evidenziò come un’eventuale condanna del boss avrebbe impedito ad altri professionisti di usare la cartella clinica di Setola per provare a farlo uscire dal carcere, e affermò che da ora “avvocati e medici staranno molto attenti con la salute di Setola per non incorrere in gravi reati”. (ANSA).

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