Nella notte tra il 24 e il 25 marzo bisognerà portare le lancette avanti di un’ora. Bisognerà passare dalle 2 ale 3. Perderemo un’ora di sonno, ma fino al 28 ottobre guadagneremo un’ora di luce in più al giorno.
Eppure, in Finlandia, una commissione parlamentare ha avanzato una proposta che prevede l’abolizione di questa “tradizione” partendo da 70 mila firme raccolte da un cittadino.
Spostare le lancette, un’ora avanti prima dell’estate e un’ora indietro prima dell’inverno, causerebbe diversi problemi al nostro stato psico-fisico e alla nostra salute. Secondo gli esperti citati dalla commissione di Helsinki questo cambio provocherebbe disturbi del sonno, anche insonnie prolungate, e ci renderebbe meno attivi durante la giornata. Una sorta di “pigrizia” che avrebbe delle ripercussioni sia sull’economia che sull’industria.
Uno studio finlandese del 2016 e uno americano del 2012, ripresi anche dalla CNN, riportano poi numeri piuttosto inquietanti che si verificherebbero due giorni dopo il cambio di orario: un aumento dell’8% dei casi di ictus, percentuale che arriva al 20% per gli over 65 e al 25% per i malati di cancro e un aumento del 10% per quanto riguarda gli attacchi di cuore. (Agi.it)