SPERONE- (Bianca Bianco- IlMattino) Dieci mesi sotto sequestro e un barlume di speranza. Il cavalcavia 22 dell’autostrada A16 Napoli- Bari è ancora chiuso alla circolazione, aziende e contadini della zona industriale di Sperone sono isolati dallo scorso 5 giugno quando la Procura di Avellino ordinò la chiusura del ponte e del parallelo cavalcavia 20 a seguito di una perizia sulle loro condizioni strutturali. La situazione, dopo mesi di speranze, proteste e buchi nell’acqua,  pare però essere alla vigilia di una parziale svolta almeno per il numero 22, il viadotto che è anche unica via di accesso a circa cento noccioleti, a due abitazioni private ed all’azienda Euronut spa. Nei giorni scorsi il sindaco di Sperone Marco Alaia ha incontrato i dirigenti di Autostrade per l’Italia: sul tavolo, il progetto per il dissequestro parziale della strada, così come richiesto lo scorso 2 marzo dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino Antonio Sicuranza. Il giudice in quella occasione rispose all’istanza del Comune, disponendo la riapertura del cavalcavia con limitazioni stringenti: solo 2,20 metri, così da impedire il passaggio di mezzi pesanti, e solo dopo la presentazione di un piano concordato ed autorizzato tra l’ente ed Autostrade. In un mese, la situazione si è evoluta ma con lentezza. Il primo progetto presentato prevedeva, conformemente alle richieste del gip, l’apposizione di un guard rail lungo la sezione longitudinale del cavalcavia, così da limitarne la larghezza e consentire il passaggio solo a mezzi piccoli come furgoni e trattori. Ipotesi pare impraticabile per Autostrade, vista la necessità , in quel caso, di compiere lavori sulla struttura. Si deve dunque passare ad un piano b, che prevede una soluzione alternativa, sempre nel rispetto delle prescrizioni del giudice e senza incidere sul cavalcavia. “Questa settimana- annuncia il sindaco Alaia- ci sarà una nuova riunione con i dirigenti di Autostrade per definire la situazione, stiamo lavorando per una soluzione celere”. Una soluzione attesa da dieci mesi, spiega l’amministratore delegato di Euronut Domenico Manganelli: “Speriamo sia la volta buona.  Sebbene questa sia solo una soluzione parziale, sarebbe comunque una boccata di ossigeno”. Il Comitato civico “Cavalcavia 20-22”, protagonista nei mesi scorsi di alcune iniziative per la riapertura come l’occupazione dell’aula consiliare e poi del casello della A16 a Baiano, ha per il momento seppellito l’ascia di guerra ma l’eco della protesta si è fatta sentire lo stesso nel corso dell’ultimo consiglio comunale quando, proprio su questo tema, è andato in scena lo scontro tra il primo cittadino ed il consigliere di minoranza Franco Vittoria.