sabato, Dicembre 14, 2024
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Quadrelle, don Aniello presenta il suo libro con Laudati e Sibilia

QUADRELLE (Bianca Bianco)- Sedici anni in prima linea contro la camorra raccontati nel diario di un prete di periferia. Un sacerdote diventato simbolo del riscatto sociale dei quartieri difficili di Napoli poi trasformatosi in parroco di provincia sempre vicino alle sofferenze ed alle difficoltà di quelli che lui ama definire “gli ultimi”. Don Aniello Manganiello è l’autore del diario “Gesù è più forte della camorra”edito da Rizzoli e che sarà presentato oggi alle 18 presso Casa Mattis a Quadrelle. Un libro giunto alla seconda edizione che narra la sua esperienza nel rione Don Guanella di Napoli con famiglie e giovani pericolosamente al confine tra legalità e crimine. L’appuntamento è organizzato dall’associazione “Ultimi per la legalità”, fondata dallo stesso sacerdote, da “Isde Medici per l’ambiente”, “Lotta per la vita” di Avellino e “L’abbraccio”. Al dibattito moderato dal medico Filomeno Caruso, oltre all’autore parteciperanno il sindaco di Quadrelle Simone Rozza, l’ex primo cittadino Salvatore Isola, Anna Candelmo di “Lotta per la vita”, l’onorevole Giuseppe Gargani, il consigliere della direzione nazionale antimafia ed antiterrorismo Antonio Laudati, il sottosegretario al ministero degli Interni Carlo Sibilia. Da parroco guanelliano don Aniello sin dal primo giorno si è prestato come aiuto concreto per tossicodipendenti e malati di Aids, ha visitato le case di camorristi veri e li ha ascoltati, ottenendone la fiducia e talvolta vedendo persino compiersi conversioni e ripensamenti radicali. Una azione clericale e sociale che lo ha reso personaggio scomodo,minacciato sia dentro che fuori il quartiere, ed infine allontanato dalla sua stessa congregazione. Il suo resta però un richiamo potente a valori poco praticati come la legalità e la non violenza. Nelle 252 pagine don Aniello cerca di rispondere al suo più pressante interrogativo: perché i camorristi delinquono nonostante patiscano sulla propria stessa pelle la violenza e l’orrore delle proprie scelte?

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