Ottanta “furbetti” del reddito di cittadinanza scoperti dalla Guardia di Finanza a Caserta e provincia negli ultimi mesi: tra questi figurano lavoratori in nero, contrabbandieri e venditori abusivi “storici” che operano nei pressi della Reggia di Caserta. Varia la tipologia di lavoratori che hanno percepito il contributo: pizzaioli, camerieri, baristi, cassieri, addetti ad autolavaggi, operai tessili e calzaturieri, magazzinieri e muratori. Emblematico il caso di un ex titolare di un importante caseificio, il quale, cedute le quote dell’impresa ai propri familiari, pur continuando a tenere un alto tenore di vita, tanto da essere stato più volte fermato a bordo di un potente e lussuoso Suv, ha richiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza, in quanto nella domanda di sussidio si era “dimenticato” di comprendere nel proprio nucleo familiare la moglie, titolare di redditi e intestataria di beni patrimoniali ben oltre i limiti massimi previsti dalla legge per poter accedere al contributo. Complessivamente sono stati 255 i componenti dei nuclei familiari oggetto di controllo, risultati aver illegittimamente richiesto e percepito il sussidio in parola per un danno alle casse dello Stato stimabile in oltre 200.000 euro, calcolando solamente le somme già materialmente percepite.
Scacco ai furbetti del reddito di cittadinanza: c’è anche il titolare del caseificio col suv
