Tre persone sono state arrestate dal Nor dei carabinieri di Castello di Cisterna. Sono accusate a vario titolo di tentato omicidio e porto illegale di armi da fuoco, reati aggravati dal metodo mafioso e consumati nell’aprile dell’anno scorso a Brusciano. Le indagini scattarono dopo una sparatoria tra opposte fazioni criminali in cui rimase ferito un pregiudicato del posto. L’indagine ha ricostruito l’agguato camorristico nel corso del quale sono stati esplosi oltre 15 colpi di arma da fuoco in strada, mettendo a repentaglio l’incolumità anche dei passanti. I militari hanno documentato durante le indagini anche alcune forme di espressione simboliche della camorra, tra cui il cosiddetto “bacio camorristico” sulle labbra, avvenuto tra due affiliati al clan Rega a suggello del vincolo esistente. Ad aprire il fuoco sono stati due affiliati del clan Palermo, arrestati oggi con un affiliato dello storico clan Rega che intervenne per difendere la vittima dell’agguato. Una sparatoria per controllare lo spaccio di stupefacenti sul territorio. Nel corso dell’attività è stata, inoltre, rinvenuta e posta sotto sequestro una delle armi adoperate nel conflitto a fuoco, attribuita, grazie ad accertamenti dattiloscopici, ad uno degli arrestati. La misura cautelare in oggetto segue ad analoghi provvedimenti già emessi dall’autorità giudiziaria, tesi al contrasto della faida camorristica in corso sul territorio di Brusciano dal 2017 ad oggi. Indagini che hanno consentito di arrestare, tra gli altri, i reggenti degli omonimi clan: Tommaso Rega alias o’Chirichiell e Francesco Palermo.