TORRE ANNUNZIATA – Evasione fiscale per oltre un milione di euro: sequestro preventivo ai danni di due imprenditori della penisola sorrentina. Ad eseguire il decreto i militari del gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata su disposizione del gip del tribunale di Torre Annunziata e richiesta della Procura oplontina. Destinatari due imprenditori sorrentini attivi nel settore edile, indagati per avere evaso oltre un milione di euro mediante il ricorso all’utilizzo fraudolento di fatture per operazioni inesistenti nelle dichiarazioni fiscali per gli anni di imposta dal 2014 al 2018.Tutto nasce dalle indagini effettuate dai finanzieri della tenenza di Massa Lubrense e sono iniziate dopo la denuncia presentata da un altro imprenditore di Castellammare di Stabia che aveva ricevuto la notifica di un avviso di accertamento dall’Agenzia delle Entrate per omessa dichiarazione di alcune operazioni commerciali da parte della sua ditta. In realtà , come è poi emerso, uno degli indagati avrebbe artatamente riprodotto e contabilizzato le fatture dell’impresa allo scopo di frodare il fisco. Inoltre, dall’analisi dei registri contabili dell’impresa edile utilizzatrice delle false fatture, è emerso un saldo passivo pari a circa 800.00 euro verso la ditta dell’imprenditore denunciante, senza che quest’ultimo avesse mai rivendicato il pagamento dell’importo. Ulteriori accertamenti hanno inoltre permesso di rilevare come lo stesso indagato avesse realizzato fatture fittizie di un’altra ditta individuale ormai da tempo cessata. La Guardia di Finanza ha dunque stabilito che gli assegni strumentalmente emessi dalla società utilizzatrice delle false fatture non transitavano sui conti correnti delle due ditte, ma tornavano nella disponibilità dell’indagato, in parte mediante il deposito degli stessi sul suo conto corrente personale e in parte con il cambio allo sportello per l’incasso in contanti. Appurato anche il carattere fittizio dei lavori falsamente documentati nei confronti del suo principale cliente (altra società operante nel settore edile), consentendo a quest’ultima di avvalersi di fatture per operazioni inesistenti e maturare così l’indebito profitto derivante da un’evasione d’imposta pari a 457.000 euro. I finanzieri quindi hanno sequestrato nei confronti di uno dei due imprenditori indagati 457.361,25 euro rinvenuti sui conti correnti della sua società , mentre nei confronti dell’altro imprenditore indagato 71.657,58 euro sempre trovati sui conti correnti a lui intestati e altri 2.600 euro in denaro contante. Sotto chiave anche quattro veicoli del valore complessivo 44.000 euro sempre riconducibili al secondo indagato.