giovedì, Aprile 18, 2024
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Mille&UnBabà: i 10 finalisti si sfideranno a Napoli: c’è anche il ciccianese Cavezza

CICCIANO (Nello Lauro) – Il maestro del gusto colpisce ancora. Guglielmo Cavezza è tra i  i dieci finalisti del contest “Mille&UnBabà” che si svolgerà al “Roof Garden” del Grand Hotel “Oriente” di Napoli, lunedì 4 aprile. I partecipanti della prima edizione del concorso si sfideranno nella realizzazione del principe della pasticceria partenopea, nella sua veste di Babà Contemporaneo, rinnovato nella forma, negli ingredienti o negli abbinamenti.

I DIECI FINALISTI – I maestri pasticcieri arrivano da Toscana, Lazio, Puglia e Campania e sono: Luigi Avallone, titolare della pasticceria “Fratelli Avallone” di Quarto; Ciro Cascone, pasticcere presso la pasticceria “Donna Lucia Prisco” di Ercolano; Guglielmo Cavezza della pasticceria “Mommy Cafè” di Cicciano; Giuseppe Cristoforo, pasticceria “Dolce Voglia” di Frattaminore; Vincenzo Daloiso della pasticceria “Venezuela 1963” di Barletta; Gianmaria Tommaso Monti della pasticceria “Monti di Priverno”, in provincia di Latina; Nicola Obliato della pasticceria “Mille Dolcezze” di Frattamaggiore; Pasquale Pesce, della pasticceria “Pesce” di Avella; Andrea Sacchetti della pasticceria “Nuovo Mondo” di Prato e Fabio Scozzafava, in forza presso il ristorante “Felice” di Lucca.

CAVEZZA  TRA I “TOP” ITALIANI – Altro riconoscimento per il lavoro del 41enne pasticciere Cavezza: lo scorso anno ha conquistato due medaglie d’argento nella terza edizione del Campionato Mondiale della Federazione Internazionale Pasticceria Gelateria Cioccolateria per il migliore Panettone del mondo svoltosi a palazzo Rospigliosi a Roma e due medaglie d’argento ai campionati italiani Fipgc (nelle categorie colomba classica e colomba innovativa) di villa Campolieto ad Ercolano ed era finito nella top ten delle migliori colombe d’Italia.

LA GIURIA – La giuria, composta dai maestri pasticceri Sal De Riso e Sabatino Sirica, dallo chef stellato Gennaro Esposito e presieduta dall’Ad di Mulino Caputo, Antimo Caputo, valuterà le proposte, tenendo conto di: estetica e presentazione, profumo, gusto, colore, qualità degli ingredienti, morbidezza e alveolatura. Al vincitore sarà assegnata una fornitura di farina Mulino Caputo, nella varietà Oro, specifica per lunghe lievitazioni, oltre che un premio di mille euro.

LA STORIA DEL BABA’ – ha una storia ricca, affascinante e piena di contaminazioni internazionali: creato per il re polacco Stanislao Leszczinski, sarebbe passato attraverso la corte parigina, ai tempi di Luigi XV, per poi giungere a Napoli nel XVIII secolo, grazie ai monzù, i cuochi francesi che lavoravano nelle case delle famiglie aristocratiche. Qui il famoso lievitato sarebbe stato ulteriormente semplificato, avviandosi a diventare quel grande classico della pasticceria che è ancora oggi. I napoletani, che non dimenticano la storia ma sono consapevoli del proprio estro, amano dire: “O babà nasce polacco, nuje l’avimme sulament’ migliorato”.

 

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