giovedì, Marzo 20, 2025
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Si finge il figlio e truffa una coppia di anziani: arrestato 19enne

Si sarebbe spacciato per il figlio di una coppia di anziani, ingannandoli con una telefonata e riuscendo a farsi consegnare gioielli per un valore di circa 10mila euro. Protagonista della vicenda un 19enne di Caivano, giĂ  agli arresti domiciliari, al quale i carabinieri della stazione di San Sebastiano al Vesuvio hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Nola su richiesta della Procura locale. Il giovane è accusato di truffa ai danni di anziani.

LA TRUFFA DEL FINTO FIGLIO – L’indagine ha preso il via da una denuncia presentata dai due anziani, ultrasettantenni, lo scorso novembre. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, la coppia sarebbe stata contattata al telefono fisso da un uomo che, con voce suadente, si sarebbe finto il loro figlio, raccontando di essere in attesa della consegna di un pacco. Per convincerli, avrebbe chiesto al padre di recarsi all’ufficio postale per ritirarlo. Mentre l’uomo si trovava alla posta di San Sebastiano al Vesuvio, ancora intrattenuto telefonicamente dal truffatore, la madre riceveva una seconda chiamata, sempre da un complice che si spacciava per il figlio. Questa volta, il raggiro si faceva piĂą sofisticato: il falso figlio spiegava alla donna di non essere riuscito a versare 5.200 euro per il pagamento dell’acquisto e di trovarsi dai carabinieri, dove gli agenti attendevano il saldo per evitare una denuncia penale. A quel punto, la donna sarebbe stata raggiunta direttamente a casa da uno dei truffatori, che l’avrebbe convinta a consegnare gioielli in oro per un valore di circa 10mila euro. Solo piĂą tardi, rendendosi conto del raggiro, gli anziani si sono rivolti ai Carabinieri per sporgere denuncia.

LE INDAGINI E L’ARRESTO – Le indagini hanno permesso di identificare il presunto truffatore, che sarebbe stato riconosciuto dalle vittime e immortalato dalle telecamere di sorveglianza della zona. Il 19enne, giĂ  sottoposto ai domiciliari, è stato accompagnato dai militari nel carcere di Poggioreale, dove rimarrĂ  a disposizione dell’autoritĂ  giudiziaria. Gli investigatori continuano a lavorare per risalire agli altri complici della truffa.

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