CICCIANO (Nello Lauro) – Un’antica devozione che si rinnova, un’intera comunità che si stringe attorno alla sua Madonna degli Angeli. A Cicciano, da oggi fino a domenica 4 maggio, fede, tradizione e arte si intrecceranno in una festa che attraversa i cuori e le strade della città, tra celebrazioni liturgiche, giornate dedicate ai più giovani e la tradizionale sfilata dei carri allegorici ispirati alla spiritualità e alla vita. Tutto nel segno della Vergine custodita nel piccolo santuario, legato a un miracolo contadino tramandato nei secoli. Tra i protagonisti di questa edizione, spicca con sensibilità e poesia il comitato carro Sant’Antonio, che ha scelto di affrontare un tema profondo: l’autismo e i suoi linguaggi silenziosi. Lo fa attraverso il carro intitolato “Silenzi Intrecciati”, un’opera carica di simboli, emozioni e messaggi che parlano dritto al cuore. Quest’anno, il progetto è stato realizzato in collaborazione con Annalisa Vetrano, presidente dell’associazione Autismo in Movimento, impegnata nella promozione della consapevolezza sull’autismo e nella diffusione di una cultura dell’inclusione.
“In un mondo che fa rumore, abbiamo scelto di raccontare la forza del silenzio – spiegano i responsabili del comitato Sant’Antonio – un silenzio carico di significato, fatto di emozioni che non hanno bisogno di voce per essere comprese. Silenzi Intrecciati è un carro che nasce dal cuore, un omaggio alla Madonna e, allo stesso tempo, un invito ad accogliere la diversità e i linguaggi non convenzionali con rispetto e ascolto. È una poesia silenziosa, una riflessione profonda, una testimonianza di amore autentico”. Uno spunto di riflessione sulla potenza dei linguaggi non convenzionali e sulla necessità di una società più inclusiva e attenta alle diverse forme di comunicazione.
Il carro è un viaggio poetico e simbolico dentro le relazioni umane e la comunicazione alternativa. Le scene rappresentate parlano un linguaggio universale, che commuove e invita alla comprensione: una donna che lascia volare una farfalla, simbolo di libertà e fiducia verso l’altro, anche nella sua diversità; un volto addormentato su una mano, immagine di raccoglimento, ascolto interiore e pace; un padre e un figlio davanti alla Madonna, segno di spiritualità condivisa e amore profondo, che non ha bisogno di parole;
una mano che libera una farfalla, emblema dell’amore che non trattiene, ma accompagna con dolcezza. Tutto si muove su una base decorata con onde sinuose che si intrecciano in cuori, a simboleggiare l’empatia e la bellezza dell’accoglienza, anche quando l’altro non parla come noi.
Il momento culminante della festa sarà domenica 4 maggio, con la sfilata dei carri allegorici per le vie cittadine, a partire da Piazza Mazzini alle ore 9. Ma già giovedì 1° maggio i carri saranno visibili lungo il viale del Santuario dalle ore 18, seguiti dal XVI Festival della Musica “Città di Cicciano”, e sabato 3 maggio dal concerto di Giusy Attanasio.