sabato, Maggio 17, 2025
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Funivia del Faito, quattro indagati per la tragedia: l’accusa è disastro colposo

Le indagini sul disastro della funivia del Faito, costato la vita a quattro persone e il ferimento grave di un giovane turista, registrano una svolta cruciale. La Procura di Torre Annunziata ha iscritto nel registro degli indagati quattro dirigenti e tecnici dell’Ente Autonomo Volturno, ente gestore dell’impianto. Le accuse sono disastro colposo e omicidio colposo plurimo nella forma continuata.

GLI INDAGATI – I magistrati Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio, coordinati dall’aggiunto Cilenti e dal procuratore Fragliasso, puntano i riflettori su possibili negligenze nella manutenzione dell’impianto, sulla funzione dei freni e sulla resistenza della fune che avrebbe dovuto sostenere la cabina precipitata lo scorso 17 aprile. I quattro indagati sono Marco Imparato (responsabile esercizio e manutenzione), Pasquale Sposito (direttore operativo), Giancarlo Gattuso (dirigente infrastrutture) e Pasquale Di Pace (capo impianto).

LE VITTIME E IL FERITO – Quel giorno hanno perso la vita Janan Suliman, turista israelo-palestinese di 25 anni; i coniugi inglesi Elaine Margaret e Derek Winn, rispettivamente di 58 e 65 anni; e il macchinista Carmine Parlato, 59 anni, dipendente Eav. Gravemente ferito Thabet Suliman, fratello minore di Janan, tuttora ricoverato in condizioni critiche all’Ospedale del Mare di Napoli.

LE INDAGINI E I NODI TECNICI – I punti oscuri sono ancora molti. La Procura punta l’attenzione sulla fune d’acciaio, che risultava ancora agganciata al momento della caduta, e soprattutto sull’inefficacia del sistema frenante. A differenza della cabina a valle – che si è fermata – quella precipitata non ha attivato i freni d’emergenza. Sotto osservazione anche la manutenzione periodica dell’impianto, in particolare l’ispezione settimanale, prevista proprio il giorno prima del disastro e al centro di verifiche incrociate tra registri e testimonianze. Anche la tempestività dell’allarme e dei soccorsi figura tra gli elementi oggetto di approfondimento.

AUTOPSIA E SOPRALLUOGHI – Domani, giovedì 24 aprile, a una settimana esatta dalla tragedia, sarà conferito l’incarico ai periti per gli esami autoptici irripetibili sulle salme delle vittime. Intanto, già domani è previsto un nuovo sopralluogo congiunto: magistrati, tecnici, polizia giudiziaria e uomini del soccorso alpino torneranno sul luogo del disastro, per ispezionare il punto dell’impatto e l’intero tracciato dell’impianto. La Procura esclude il maltempo come causa principale: sebbene attorno alla stazione del Faito vi siano segni di vento forte e alberi abbattuti, le prime ricostruzioni puntano piuttosto su una catena di malfunzionamenti meccanici e gestionali.

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