giovedì, Maggio 15, 2025
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Morte Papa Francesco: il testamento, la tomba semplice e l’ultimo saluto

ROMA (nl) – Alle 7.35 di questa mattina, Papa Francesco, 88 anni, ha lasciato questo mondo. Un ictus cerebrale, seguito da un coma irreversibile e da un collasso cardiocircolatorio, ha spento la voce e il cuore del Papa argentino che per dodici anni ha cambiato la Chiesa con la sua semplicità, la sua fermezza, il suo abbraccio agli ultimi. La notizia ufficiale è arrivata solo in serata, ma il mondo aveva già cominciato a piangere il suo pastore intorno alle 9.53, quando il cardinale Kevin Farrell, con un breve video-messaggio, ha annunciato al mondo il decesso. Accanto a lui, il Segretario di Stato Pietro Parolin, il Sostituto mons. Peña Parra e il Maestro delle Celebrazioni mons. Diego Ravelli. Francesco si è spento nella sua abitazione di Casa Santa Marta, come aveva desiderato: non nel fasto del Palazzo Apostolico, ma nel luogo che aveva scelto per restare vicino alla gente.

Dopo 38 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli, segnati da alti e bassi, era tornato a casa, apparentemente in ripresa. Domenica scorsa, Pasqua di sole in Piazza San Pietro, era stato il suo ultimo saluto pubblico: un bagno di folla che oggi suona come il suo congedo definitivo. E anche all’interno della Curia, la morte è giunta come un fulmine a ciel sereno. Il rito della constatazione della morte è stato celebrato nella cappella privata di Santa Marta, dove il corpo è stato deposto nella bara, secondo le nuove regole volute dallo stesso Francesco per semplificare le esequie papali. La salma sarà esposta nella Basilica di San Pietro da mercoledì 23 aprile, già nella bara aperta, per l’omaggio dei fedeli.

Il testamento spirituale di Francesco, firmato il 29 giugno 2022, parlava con dolcezza della fine: “Sentendo che si avvicina il tramonto della mia vita terrena…” vi lasciava le sue ultime volontà, compresa la sepoltura, che avverrà nella Basilica di Santa Maria Maggiore, “nella terra, semplice, senza particolare decoro, con l’unica iscrizione: Franciscus”. Nel testamento, un ultimo messaggio al mondo: “La sofferenza che si è fatta presente nell’ultima parte della mia vita l’ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli.”

Lunedì mattina, nella prima Congregazione dei cardinali, verranno decise la data dei funerali, probabilmente sabato 26 aprile, e le modalità del trasporto della salma. Tutti attendono di capire se ci sarà un corteo pubblico o se, in linea con lo stile sobrio del Papa, si opterà per una cerimonia più riservata. Francesco aveva profondamente modificato l’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, approvandone la seconda edizione nel 2024. Le sue indicazioni sono rivoluzionarie: niente catafalchi, una sola bara in legno e zinco, eliminazione della tripla cassa (cipresso, piombo, rovere), e soprattutto l’esposizione del corpo già all’interno del feretro. Un segno chiaro: Francesco voleva esequie da cristiano, non da monarca. “Con dignità, ma come ogni uomo di fede”, aveva detto.

Nel pomeriggio, in Piazza San Pietro, un rosario guidato dal cardinale Mauro Gambetti ha raccolto migliaia di fedeli. Le sue ultime parole pubbliche tornano ora come un’eco commossa:“Ricordatevi di pregare per me.” E il mondo, oggi, prega davvero.

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