giovedì, Maggio 15, 2025
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Terra dei Fuochi, il muschio svela l’inquinamento nascosto: “Nessun luogo è sicuro”

Anche dove l’occhio non vede, l’inquinamento colpisce. È quanto emerge da un nuovo studio scientifico che getta nuova luce sulla Terra dei Fuochi, in Campania, confermandone la diffusione capillare della contaminazione ambientale, anche in aree considerate fino a oggi non inquinate. La ricerca, pubblicata sulla rivista internazionale Science of the Total Environment, è frutto della collaborazione tra l’Università degli Studi di Napoli Federico II e la Sbarro Health Research Organization (Shro) della Temple University di Philadelphia. Gli scienziati hanno utilizzato muschio come bioindicatore naturale per rilevare la presenza di metalli pesanti e altre sostanze tossiche nell’aria.

ARSENICO, MERCURIO E PIOMBO NELLE AREE VERDI – Il metodo impiegato è semplice quanto efficace: i ricercatori hanno posizionato sacchetti contenenti Scorpiurium circinatum, un muschio capace di assorbire gli inquinanti atmosferici, in sei punti tra una zona industriale a Giugliano in Campania e il bosco della Reggia di Carditello, area rurale teoricamente “protetta” e poco antropizzata. A fare da controllo, il Monte Faito, località montana priva di fonti di inquinamento. I risultati sono preoccupanti: arsenico, piombo, rame e mercurio sono stati ritrovati in concentrazioni significative in entrambi i siti della Terra dei Fuochi, con effetti biologici visibili nel muschio già dopo tre settimane. I campioni del Monte Faito, al contrario, sono rimasti pressoché privi di contaminanti.

LA SENTENZA CEDU E I RISCHI – I dati scientifici arrivano a stretto giro da una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha condannato l’Italia per la cattiva gestione ambientale dell’area, parlando di un “rischio imminente” per la vita delle persone. La dottoressa Adriana Basile, coautrice dello studio, è chiara: “Non esiste alcun luogo sicuro nella Terra dei Fuochi. Perfino aree apparentemente pulite risultano compromesse dalla dispersione dei fumi tossici”. La collega Iris Maria Forte, già attiva nel progetto Veritas della Shro, aggiunge: “Lo studio fornisce prove concrete della gravità dell’inquinamento e dell’urgenza di un intervento”.

“IL MUSCHIO SOFFRE, LA SALUTE UMANA A RISCHIO” – Le reazioni cellulari osservate nei muschi – come lo stress ossidativo e danni ultrastrutturali – fungono da specchio biologico per valutare i potenziali danni alla salute umana. “Se un muschio fermo può mostrare segni di sofferenza in poche settimane, cosa accade a chi vive e respira quell’aria per anni?” si chiedono gli autori. Il professor Antonio Giordano, presidente della Shro e noto oncologo ambientale, sottolinea: “Questa ricerca convalida anni di denunce: la Terra dei Fuochi è una catastrofe ambientale in pieno svolgimento. La salute pubblica è direttamente minacciata”.

APPROCCIO “ONE HEALTH” – I ricercatori invocano l’adozione del paradigma One Health, che riconosce il legame inscindibile tra salute umana, salute animale e integrità degli ecosistemi. Lo studio si chiude con un messaggio chiaro: occorrono interventi urgenti, bonifiche concrete e prevenzione efficace contro nuovi roghi e sversamenti.

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