Lavori edilizi eseguiti in un’area naturale protetta senza le necessarie autorizzazioni ambientali: è quanto hanno accertato i carabinieri del Nucleo Forestale di Pozzuoli, che hanno proceduto al sequestro di un cantiere di circa 10.000 metri quadrati in via Spiaggia Romana, nel territorio comunale di Bacoli. L’intervento dei militari rientra nell’ambito delle attività di prevenzione e repressione degli illeciti ambientali, in particolare all’interno di aree classificate Sic – Siti di Importanza Comunitaria, tutelate dalla Rete Natura 2000 e gestite, in questo caso, dal Parco Regionale dei Campi Flegrei.
La zona, nota per la presenza di dune costiere di particolare pregio naturalistico, è soggetta a vincoli stringenti proprio per la sua delicatezza ecologica. Durante il sopralluogo, i militari hanno accertato la presenza di operai al lavoro su un manufatto oggetto di interventi di manutenzione. Ma i documenti parlano chiaro: nessuna valutazione d’incidenza ambientale (Vinca) era stata acquisita, nonostante si trattasse di un’area protetta. E non solo: nella comunicazione d’inizio lavori (Cila), il committente avrebbe falsamente attestato che l’intervento non ricadeva in un’area Sic, omettendo informazioni fondamentali e inducendo in errore gli enti competenti. Alla luce delle gravi irregolarità riscontrate, i Carabinieri Forestali hanno posto sotto sequestro l’intera area oggetto dei lavori e deferito all’autorità giudiziaria tre persone, tutte residenti a Bacoli: il direttore dei lavori, il committente, proprietario dell’immobile, e l’amministratore unico della ditta esecutrice. I reati ipotizzati sono relativi a violazioni del testo unico dell’Edilizia e all’articolo 483 del Codice Penale, che riguarda il falso ideologico in atto pubblico.