venerdì, Giugno 20, 2025
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Corruzione e turbativa d’asta, bufera al Comune di San Vitaliano: arrestati ex sindaca e marito

Rosalia Masi

Mattinata di tensione a San Vitaliano dove è scattata un’operazione condotta dalla squadra Mobile di Napoli e dai carabinieri della locale stazione, su delega della Procura della Repubblica di Nola. È stata data esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip del Tribunale di Nola nei confronti di otto persone, indagate a vario titolo per reati contro la Pubblica Amministrazione. I provvedimenti, adottati nell’ambito di un’inchiesta che ha fatto emergere “gravi indizi di colpevolezza” per reati di tentata concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e depistaggio, comprendono: due custodie cautelari in carcere, due arresti domiciliari, una misura di divieto di dimora, una sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio e due divieti di contrattare con la Pubblica Amministrazione, tutti della durata di un anno.

Tra i destinatari delle misure figurano l’ex sindaco dimissionario di San Vitaliano Rosalia Masi e il marito Vitaliano Vellusi, ex responsabile del Settore Politiche Sociali del Comune, entrambi accusati di aver fatto parte di un presunto sistema illecito: entrambi hanno ricevuto la misura della custodia cautelare in carcere. Domiciliari per Gabriele Fiore, comandante facente funzioni della polizia municipale e Giuseppe Amalfitano gestore di fatto e direttore tecnico di una società coinvolta nell’indagine, divieto di dimora nel comune di Casalnuovo per l’architetto Francesco Giaccio (funzionario comunale) e divieto di dimora nel comune di San Vitaliano per l’ex vice sindaco Vitaliano Sasso. Sospensione per anno dall’esercizio del suo ufficio per il funzionario Antonio Ferrara e divieto di contrattare per un anno con la pubblica amministrazione per Natale D’Amico, direttore commerciale di una società coinvolta nelle indagini. Secondo gli inquirenti, i soggetti avrebbero agito, a vario titolo, in modo sistematico per piegare la macchina amministrativa a interessi clientelari, attraverso condotte reiterate e con il coinvolgimento diretto di figure chiave dell’apparato comunale. L’indagine, tuttora in fase preliminare, rappresenta l’epilogo di un’attività investigativa articolata che ha permesso di ricostruire una presunta gestione irregolare dell’ente, in particolare nella concessione di appalti pubblici. Al centro, il servizio di raccolta rifiuti e altri affidamenti, su cui sarebbero emersi episodi di corruzione e irregolarità. Pochi giorni fa era stato sciolto il civico consesso dopo le dimissioni di 7 consiglieri comunali su 12.

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