È attesa per domani, giovedì 15 maggio, la seduta del Consiglio comunale in cui si discuterà il Rendiconto finanziario 2024, ma l’atmosfera è già tesa. Il bilancio dell’ultimo anno sarà al centro di una discussione politica anche a causa delle pesanti critiche mosse dai gruppi di Azione e Noi Moderati. “Nonostante – dicono – l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Barbato sia tuttora vincolato da un piano di rientro per un disavanzo di 500mila euro, la passata annualità ha visto uscite considerate sconsiderate e non prioritarie, tra cui: 80mila euro per luminarie natalizie ritenute eccessive per un ente in difficoltà economica; 50mila euro per un tabellone elettronico a Faibano, oggi in disuso e ancora fermo alle immagini del Giro d’Italia 2023 e 41mila euro per un nuovo impianto di videosorveglianza, la cui efficacia reale è messa in dubbio dagli stessi cittadini. A peggiorare il quadro è quanto emerge dai documenti ufficiali: bassa percentuale di riscossione dei tributi, capacità di risanamento ridotta e rischio dissesto sempre più concreto. Secondo alcuni esperti consultati dai due gruppi politici, la tenuta dei conti sarebbe garantita solo da “presunti” residui attivi, risalenti ad anni passati e – secondo i critici – impropriamente mantenuti a bilancio per far tornare i numeri. Durissimo il commento congiunto di Azione e Noi Moderati, che accusano l’attuale maggioranza di operare in modo opaco e irresponsabile: “Contestiamo questa gestione leggera e priva di visione dei soldi pubblici – dichiarano i rappresentanti dei due gruppi – che vengono spesi senza una seria programmazione. Il Comune è trattato come una proprietà privata e la città ne paga il prezzo”. E ancora, aggiungono: “Mentre i servizi ai cittadini vengono limitati a causa del piano di rientro, si continuano a finanziare iniziative senza ricadute concrete per la comunità. Il tabellone elettronico, simbolo dell’inutilità amministrativa, ne è la prova vivente”.I gruppi di opposizione chiedono massima trasparenza e una revisione delle priorità, affinché – concludono – “Camposano non venga trascinata definitivamente nel baratro”.