“Siamo un popolo di viaggiatori, non un branco di rabbiosi”. Inizia così il duro comunicato diffuso dai comitati pendolari vesuviani, firmato da Enzo Ciniglio (gruppo No al taglio dei treni della Circumvesuviana) e Salvatore Ferraro (gruppo Circumvesuviana – Eav), per denunciare l’ennesima promessa disattesa da parte di Eav. Al centro della contestazione, la nuova chiusura della linea ferroviaria Napoli–Baiano, prevista dal 21 maggio al 30 settembre 2025. “I pendolari vesuviani – scrivono i portavoce – sono amanti traditi di quella che fu una gloriosa ferrovia, capace di funzionare persino durante l’eruzione del Vesuvio. Oggi, invece, è fonte quotidiana di disservizi e ironia da parte di siti satirici”. A scatenare la rabbia è il ritorno a una situazione che i pendolari credevano ormai superata: un’altra lunga sospensione del servizio ferroviario sulla tratta Baiano, a meno di un anno dalla chiusura già avvenuta tra luglio e settembre 2024. “Nel 2023 – ricordano – durante una riunione con dirigenti Eav, fu garantito che, dopo i lavori estivi, non ci sarebbero state ulteriori interruzioni. Il presidente dell’ente, a margine di una protesta, dichiarò che ‘i viaggiatori avrebbero trovato una ferrovia più moderna e sicura’. Alla luce di questa nuova chiusura, è evidente che non è stato così”.
I comitati contestano la gestione opaca e incoerente della comunicazione, sottolineando come l’annuncio della chiusura fosse inizialmente comparso sul sito di Eav, poi rimosso senza spiegazioni e infine riproposto “con un comunicato copia-incolla di una nota interna”. Una delle critiche più forti riguarda la scelta del periodo: “Si chiude con le scuole ancora aperte e le attività lavorative in pieno svolgimento. È inaccettabile”. Tra i motivi della nuova interruzione figura anche l’abbattimento di un ponte già “attenzionato da tempo”. Ma per i comitati la domanda è inevitabile: “Perché questi lavori non sono stati eseguiti un anno fa, quando la linea fu già chiusa per tre mesi?”
Non mancano riferimenti anche ai nuovi treni Etr, che – secondo quanto detto in precedenza dai dirigenti – avrebbero dovuto essere testati sulla bretella Pomigliano–Acerra, “ammodernata per l’occasione” ma ancora non operativa per il traffico passeggeri. “In Eav – accusano – le parole non hanno peso, sono come palloncini liberati nell’aria”. Anche il servizio sostitutivo su gomma finisce sotto accusa: “L’anno scorso – spiegano – avevamo segnalato l’inadeguatezza del piano bus. Per tutta l’estate non è stato possibile, ad esempio, raggiungere Avella da Casalnuovo”. Inoltre, Eav – dicono i comitati – non ha rispettato l’obbligo di garantire frequenza e capillarità pari al servizio ferroviario soppresso, e la Regione Campania, chiamata a vigilare, sarebbe rimasta assente nel suo ruolo di controllore.
“Nel loro comunicato – continuano – si fa riferimento a un incontro con i sindaci. Ma quei sindaci erano davvero stati informati anche di questa nuova chiusura?” Il comunicato si conclude con uno sguardo al futuro e un timore concreto: “Non vogliamo fare la triste fine della ferrovia per Benevento. A ottobre, quando la Baiano si spera riaprirà, i treni in servizio saranno ancora meno, e i problemi aumenteranno”. Nel frattempo, i lavori previsti sulla linea per Sorrento saranno eseguiti di notte, senza interruzioni del servizio. Un trattamento ben diverso da quello riservato ad altre tratte. “La dirigenza Eav si vanta di non fermare la Sorrento – concludono – ma non si preoccupa di trovare soluzioni alternative per le altre linee. Noi non siamo un popolo di viaggiatori rabbiosi. Siamo uomini e donne che difendono i propri diritti. E non vogliamo essere presi in giro”.