CICCIANO (nl) – Il Consiglio comunale di Cicciano ha discusso e approvato le nuove tariffe Tari, ma l’approvazione è stata tutt’altro che indolore. Al centro del dibattito politico, l’effetto del cosiddetto “bonus sociale rifiuti”, introdotto dal Dpcm del 21 gennaio 2025. Il decreto del Consiglio dei Ministri ha previsto l’introduzione di una nuova componente perequativa (U3) pari a 6 euro per utenza, da aggiungersi alle due già esistenti dal 2024 (U1 e U2, per un totale di 7,60 euro), finalizzate alla copertura dei costi di gestione dei rifiuti abbandonati e al finanziamento del bonus per le famiglie con Ises basso. “In pratica — ha spiegato l’assessore alle Finanze Nunzia Coppola — il bonus sociale sarà finanziato da tutti i cittadini con Isee appena superiore alla soglia, che pagheranno di più per garantire un’agevolazione a chi rientra nei requisiti. Il Governo si prende il merito, scaricando i costi sui Comuni e quindi sulle famiglie”. La misura ha provocato forti critiche da parte dell’opposizione. La consigliera Maria De Riggi ha proposto: “Il bilancio del Comune è in attivo. Chiediamo che si aumenti il fondo Tari, attualmente di 180mila euro, per neutralizzare l’impatto di questo nuovo balzello sulle famiglie. Non è giusto che a pagare siano sempre i soliti”. Sulla stessa linea di pensiero la consigliera Angela De Sarno: “È assurdo che in un momento di grande difficoltà economica, famiglie con appena qualche euro in più debbano farsi carico di un’iniziativa mal progettata. Il Comune deve farsi carico di questa stortura e cercare soluzioni concrete”. Il sindaco Caccavale ha annunciato anche l’avvio di una gara consortile con altri comuni per affidare la gestione dell’isola ecologica, con l’obiettivo di trasformare quella che oggi è una spesa in una potenziale risorsa. A chiarire i limiti tecnici è intervenuta anche la funzionaria del settore Ragioneria, precisando che ogni ulteriore utilizzo dell’avanzo dovrà essere autorizzato dalla Corte dei Conti. “Il bilancio è in utile, ma tale utile è ancora in fase di validazione. Interventi correttivi potranno essere valutati solo nel prossimo esercizio finanziario”.