Un messaggio che chiede verità, concretezza e soprattutto rispetto per chi ogni giorno affronta un viaggio che, più che pendolarismo, somiglia a una prova di resistenza. I comitati dei pendolari vesuviani tornano a farsi sentire, stavolta con una lettera aperta indirizzata direttamente al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Il tono è rispettoso, ma fermo. Il contenuto, un mix tra constatazione amara e appello accorato: “Presidente, è ora di cambiare atteggiamento”. L’iniziativa è firmata da Enzo Ciniglio e Salvatore Ferraro, promotori dei gruppi Facebook “No al taglio dei treni della Circumvesuviana” e “Circumvesuviana – Eav”. La scintilla è stata la recente riunione in Regione tra De Luca e le organizzazioni sindacali di Eav, con l’obiettivo di riportare “una pace sociale” interna all’azienda.
“Gesto lodevole e responsabile – scrivono i pendolari – visto che Lei, in qualità di Presidente della Regione, è il ‘padrone della ferriera’ e, non avendo mai assegnato la delega, anche l’assessore ai trasporti”. Ma subito dopo arriva la critica: “Peccato che questa disponibilità e solerzia non sia mai stata manifestata nei confronti del popolo dei pendolari: cittadini, studenti, viaggiatori e contribuenti della regione”. I pendolari non dimenticano alcune uscite pubbliche del Governatore: “A noi, in passato, ha detto che ‘parliamo a schiovere’, di non lamentarci perché ‘sulla Circumvesuviana sono stati fatti miracoli’; che ‘entro un anno la Circumvesuviana tornerà a splendere’”. Un sarcasmo amaro attraversa tutta la lettera: “È vero, signor Presidente, noi viaggiatori siamo dei miracolati. È grazie alla Madonna di Pompei, che ci ha sempre protetti nei gravi incidenti, se ne siamo usciti vivi. Per ora”.
C’è spazio anche per riconoscere gli investimenti fatti negli ultimi anni, ma è sulla gestione del servizio che arriva la condanna più netta: “Noi non neghiamo che siano state investite risorse come mai prima d’ora, ma contestiamo la gestione delle stesse, che ha contribuito al basso e precario livello di servizio, mai visto in precedenza”. “Noi siamo quelli che il treno lo prendono”, scrivono con forza. “Quelli che vivono quotidianamente la ferrovia, quelli che portano la croce ma non trovano ascolto”. E qui il messaggio si fa politico, non tecnico: “Dopo dieci anni, è insostenibile supportare la tesi che è sempre colpa degli altri, senza mai mettere in discussione le proprie scelte”.
La lettera denuncia anche l’assenza di un vero dialogo: “Abbiamo portato più volte all’attenzione dei vertici Eav varie proposte per migliorare il servizio, ma sono sempre restate inevase. ‘Siamo disposti ad ascoltare, ma non a mettere mano a nulla’ ci è stato risposto in un vertice in Prefettura”. Trasparenza sui cantieri: è questa, infine, la richiesta concreta. I pendolari chiedono conto dei lavori promessi: “È opportuno sapere se ha avuto inizio il rifacimento della galleria al Centro Direzionale, se i lavori della bretella Afragola-Volla-Napoli siano stati appaltati, a che punto siano i lavori di adeguamento della rete”. “Comunicare lo stato dei lavori è un’azione di trasparenza e aiuta a programmare le scelte personali per la vita quotidiana di ognuno di noi. Conoscerne l’andamento alimenta la speranza che, nonostante tutto, la Circumvesuviana sopravviverà”, conclude la lettera.